• 25 Novembre 2024
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Giornata diocesana per il Seminario di Ozieri

Giornata diocesana per il seminario di Ozieri

Domani, domenica 13 dicembre, si celebra in tutte le parrocchie della Diocesi la Giornata diocesana per il Seminario di Ozieri. – Il rettore don Stefano Nieddu: «Il desiderio è quello di affidare questa comunità alla preghiera di ciascuno».

“La santificazione è un cammino da fare a due a due”. Papa Francesco quando ha scritto queste parole, nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate al n. 141, non immaginava neanche lontanamente il peso e il valore che avrebbero avuto oggi, in questo tempo, segnato da molte solitudini e da un distanziamento non solo fisico ma anche dal cuore dell’uomo e dal cuore di Dio.

Nonostante queste difficoltà contingenti l’invito è chiaro: siamo chiamati a santificarci, nel cammino della nostra vita, non da soli, mai da soli, ma sempre attraverso l’Altro! Quest’ultimo assume il volto di tante persone che si sono fatte nostro prossimo o a cui noi ci siamo accostati.

Camminare a due a due richiama l’intimità dei nostri rapporti, la vicinanza dell’altro in un cammino spirituale comune, richiama un affidamento sempre nuovo e totale a Dio. Nessuno si salva da solo nella vita, tantomeno nella ricerca della propria vocazione.

«È in questa prospettiva che domani, domenica 13 dicembre – spiega il rettore don Stefano Nieddu –, vogliamo vivere la GIORNATA DIOCESANA PER IL SEMINARIO di Ozieri. Il desiderio è quello di affidare questa comunità (composta da 9 ragazzi, dal rettore don Stefano, dal padre spirituale don Luigi Delogu e dalla preziosa presenza di Suor Giannina ndr) alla preghiera di ciascuno, affinché, ognuno possa percorrere il proprio cammino accompagnato e sostenuto da relazioni vere e profonde, vicine e lontane, rese possibili attraverso una preghiera reciproca».

«Un percorso vocazionale – continua don Stefano – si svolge sempre a due a due, nell’ottica del camminare insieme. È un darsi reciproco nel quale ci doniamo e accogliamo. In questo dono matura la relazione tra me e Dio, tra la famiglia e i figli, tra il seminarista e i suoi educatori, tra un ragazzo e la comunità parrocchiale. Camminando a due a due ci rendiamo conto che, come dei cerchi concentrici generati da un sassolino gettato in un lago, ci allarghiamo verso relazioni che ci formano e ci sostengono».

«La vocazione – conclude il Rettore – non è mai soltanto mia, ma nostra! Prendiamocene cura nella preghiera vicendevole e nel sostegno fraterno».

Nella foto: il rettore don Stefano con il gruppo dei seminaristi

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