Via libera alle linee guida rete scolastica regionale
CAGLIARI. Parere favorevole è stato espresso dalla commissione Pubblica istruzione alle linee guida per la programmazione della rete scolastica regionale, approvate dalla Giunta Solinas lo scorso 18 novembre.
Il documento è stato illustrato dall’assessore Andrea Biancareddu (Udc) che ha ricordato gli impegni disattesi in sede governativa per una rivisitazione dei parametri ministeriali (600 alunni e 400 alunni per i comuni montani) e per l’assegnazione, a tutte le autonomie scolastiche dell’Isola, dei due dirigenti previsti (il dirigente e il direttore amministrativo), anche alla luce della particolare condizione in cui versa la Sardegna per effetto della crisi da Covid.
«La volontà è quella di non voler sopprimere alcuna autonomia scolastica», ha detto l’Assessore che ed ha inoltre precisato come al momento 26 realtà non soddisfano i criteri imposti per legge dal ministero, per scongiurare i temuti accorpamenti tra istituti. «In ogni caso – ha continuato Biancareddu – 26 casi su un totale di 274 autonomie scolastiche presenti in Sardegna non possono rappresentare un dramma mentre preoccupa il costante calo delle iscrizioni per effetto dell’altrettanto preoccupante fenomeno del calo demografico».
Gli accorpamenti, dunque, se ci saranno dovrebbero essere solo su base volontaria e dovranno essere proposti nelle rispettive conferenze provinciali. Nel parere espresso dalla commissione sono state inoltre inserite due osservazioni, la prima riguarda il ruolo dell’istruzione, soprattutto primaria, per combattere il fenomeno dello spopolamento e l’altra, per inserire soltanto nella parte delle premesse delle linee guida, i parametri ministeriali per il mantenimento delle autonomie scolastiche.
Contrario il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, che ha stigmatizzato il ritardo nella definizione della rete scolastica regionale: «siamo ancora alle linee guida – ha sottolineato – e a gennaio si aprono le iscrizioni nelle scuole». Il direttore ha lamentato anche l’assenza «di manutenzione alla rete scolastica sarda ormai da più di sei anni». «Il calo delle iscrizioni – ha evvidenziato Feliziani – ha comportato una trentina di situazione di sottodimensionamento e richiedono immediati interventi finalizzati all’accorpamento».
Critici «per il poco coraggio dimostrato dalla Regione nel contrastare i criteri ministeriali che penalizzano l’istruzione in Sardegna» i Cobas che con Giancarlo Della Corte hanno invitato la Regione ad azioni concrete in difesa delle autonomie scolastiche e per il loro corretto funzionamento.
Emanuele Usai della Cgil ha dichiarato di non condividere il documento della Giunta regionale: «È appiattito ancora sulla logica della spending review e non dà risposte alle necessità della scuola sarda».