• 5 Dicembre 2024
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Mercato del carciofo sardo a picco: perdite per milioni di euro

Carciofo sardo

La produzione del carciofo sardo in grossa difficoltà a causa delle restrizioni del lockdown e dalle abbondanti piogge che stanno soffocando nei campi centinaia di ettari di prodotto.

Alla perdita di milioni di euro causata dalle restrizioni imposte dall’emergenza Covid, un altro duro colpo alle carciofaie della Sardegna arriva dai campi allagati dove per colpa dalle abbondanti piogge di questi giorni si rischia di far marcire tutta la produzione.

Dopo il primo lockdown di marzo-aprile, quando le perdite sarde furono di circa 20milioni di euro con la chiusura di tutti i canali commerciali (soprattutto i mercati rionali e l’Horeca) che costrinsero a lasciare sul campo le varietà tardive, adesso sono nuovamente le zone rosse, con i ristoranti chiusi nelle festività natalizie, ad aver bloccato il mercato del carciofo sardo, una delle principali eccellenze agroalimentari del territorio regionale, che classifica la Sardegna al terzo posto per produzione in Italia dopo Puglia e Sicilia. 

Mamma in Sardegna

«Fino a Natale abbiamo venduto, anche se la produzione era inferiore di circa il 40% rispetto alla media a causa della siccità prima e della troppa pioggia dopo e con prezzi calibrati alla grave crisi – afferma il presidente di Coldiretti Samassi Giuseppe Onnis –. Dopo il 25 invece, come temevamo, con la chiusura dei canali Horeca, gli ordini anche dagli importanti mercati del continente si sono fermati, non c’è neppure prezzo per i nostri carciofi, quando siamo nel picco della produzione con prezzi che in media, ed in base alla varietà, variano dai 70 centesimi all’euro a capolino. Abbiamo le celle piene e siamo costretti a lasciare i carciofi sul campo».

«Perdite ingenti che si contano sui milioni di euro – afferma il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas – e che si aggiungono alle gravi perdite dovute alle abbondanti piogge che stanno soffocando nei campi centinaia di ettari di carciofi. Si tratta di una delle nostre produzioni più importanti oltre che in quantità anche dal punto di vista economico e che vede proprio nel Medio Campidano il centro in cui si producono le maggior quantità di carciofi in Sardegna».

«La grave emergenza sanitaria si è trasformata in crisi economica anche per diversi settori dell’agricoltura e tra questi ci sono sicuramente i carciofai – sostiene il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba –. Una crisi che si aggiunge ad anni difficili in cui gelate o le sovrapproduzioni per caldo hanno accumulato perdite. Il Covid ha aggravato la crisi, in quanto le prescrizioni hanno toccato sia nel primo lockdown che adesso i suoi principali canali commerciali».

«Le istituzioni – continua – devono tenerne conto e intervenire in soccorso delle perdite reali e contemporaneamente chiediamo ai cittadini di consumare sardo e comprare i carciofi, consumando un prodotto di alta qualità e dando un serio contributo alla nostra economia ed evitando la spreco di cibo ancora più grave in un momento come questo».

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