Denuncia della Lega Sassari: «Il centro della città ostaggio degli spacciatori»
«Il centro di Sassari ostaggio di circoli illegali e spacciatori. I sassaresi sono stanchi di comportamenti irrispettosi della convivenza pacifica e dell’indifferenza dell’Amministrazione comunale».
Questa la denuncia della Lega Sassari che, con la coordinatrice cittadina Marina Puddinu e il Responsabile organizzativo provinciale Angelo Cubeddu, si schiera al fianco dei residenti del centro storico. «Cittadini da anni vittime – sottolineano i due esponenti del Carroccio – della condotta irresponsabile tendente all’anarchia di parecchi individui della comunità nigeriana».
«Case d’appuntamento illegali, prostituzione, tossicodipendenti, musica a tutto volume, risse e lanci di oggetti». È questa la quotidianità nel centro di Sassari, complice da anni il silenzio delle amministrazioni comunali», sottolineano Puddinu e Cubeddu.
«I residenti sassaresi – continuano – cercano di difendersi come possono di fronte all’inciviltà di parecchi individui della comunità nigeriana, numericamente la più importante del centro storico. A nulla sono servite le ripetute telefonate alle forze dell’ordine per segnalare una situazione insostenibile».
«I nostri concittadini sassaresi – rimarca Marina Puddinu – sono stanchi di comportamenti irrispettosi della convivenza pacifica e dell’indifferenza dell’Amministrazione comunale». «Abbiamo più volte chiesto al Sindaco Campus interventi sulla sicurezza in città – continua la Coordinatrice –, ma continuano a non arrivare risposte. In campagna elettorale tante sono state le promesse sul centro storico che, ad oggi, non sono state mantenute dall’Amministrazione comunale».
Un problema quello dell’ordine pubblico nel centro storico di Sassari testimoniato anche da un residente di San Donato, ormai arrivato al limite della sopportazione: «È tanta la paura che ho per l’incolumità dei miei cari, mia moglie ha pure problemi di salute e questa situazione li sta aggravando. Il razzismo non c’entra niente, il dato di fatto è che molti cittadini nigeriani non rispettano le regole della convivenza civile». Il dito è puntato contro alcune case basse in cui avrebbe luogo l’attività di un circolo privato, gestito da cittadini nigeriani, già finito nel mirino delle forze dell’ordine causa ordine pubblico.
«Così, dopo notti di bagordi, per i nigeriani la mattina è fatta per dormire e la notte per fare affari. A nulla servono gli arresti per spaccio perché c’è sempre qualcuno che rimpiazza i colleghi», concludo amaramente Puddinu e Cubeddu.