Lavoratori ex Aras: mozione delle Opposizioni
Le forze di opposizione in Consiglio regionale unite hanno presentato una mozione per sollecitare le assunzioni dei lavoratori ex Aras.
«La situazione in cui versano i 252 ex lavoratori Aras oggi rimasti senza lavoro è il risultato di tutte le scelte caratterizzate dall’immobilismo compiute finora da questo governo regionale. Oggi siamo qui per denunciare quanto accaduto con l’approvazione della legge del 28 dicembre scorso, con cui, di fatto, è stato ufficializzato il precariato per questi lavoratori che hanno prestato servizio a favore della comunità per oltre trent’anni. È inaccettabile che dopo la legge 47 del 2018, che ne prevedeva l’assunzione, oggi si possa decretare una condizione di precariato con modalità a dir poco vergognose».
Questo l’intervento della consigliera regionale del M5S Desirè Manca che stamane ha aperto la conferenza stampa di presentazione della mozione di cui è prima firmataria, un atto sottoscritto e sostenuto da tutte le forze di opposizione, che impegna il Presidente della Regione, l’assessora all’Agricoltura e l’Assessora agli Affari Generali, a mettere immediatamente in atto le azioni necessarie ad assicurare la continuità lavorativa al personale ex-ARAS e l’erogazione dei servizi al mondo agro-pastorale.
«La Giunta regionale – ha proseguito Gianfranco Satta (Progressisti) – ha deliberatamente lavorato perché si creasse questa situazione, a iniziare dalle debolissime deduzioni presentate dalla Regione al TAR in difesa del bando per la stabilizzazione dei dipendenti Aras: sono lavoratori importanti per un settore strategico che avrebbero meritato e meritano un’attenzione particolare».
Il ragionamento si allarga a Laore e al continuo ricorso ai commissari da parte del presidente della Regione
«Con Laore – ha precisato Francesco Agu (Progressisti) – risultano a oggi commissariati una quindicina di enti, sono commissariate le Asl: quello del presidente Solinas è un metodo di governo che crea danni all’intera macchina amministrativa e quindi all’operato della Regione, che dovrebbe essere al servizio dei cittadini e non delle dinamiche politiche interne alla maggioranza”.
«Sulle nomine dei commissari – ha osservato Massimo Zedda (Progressisti) – il presidente si sta caratterizzando per il peggio del peggio. È inaccettabile che all’esterno ma anche all’interno della Regione non conti il merito ma passi il messaggio che sia premiato un ex dirigente dell’amministrazione pubblica, oggi in pensione, tra l’altro condannato nel 2018 a un anno per abuso d’ufficio nello svolgimento di un ruolo pubblico».
La vertenza Aras verrà inoltre portata presto all’attenzione del Governo.
Ad annunciarlo il consigliere pentastellato Alessandro Solinas: «Un’interrogazione Parlamentare a cura dei deputati del Movimento 5 Stelle Lucia Scanu e Luciano Cadeddu metterà presto il Governo al corrente di questa vicenda e ne chiederà l’intervento. Perché adesso i problemi che deriveranno da questa situazione – sottolinea Alessandro Solinas – ancora non si vedono, ma quando inizierà ad essere impossibile effettuare le analisi sul latte prodotto in Sardegna, allora il danno provocato sarà evidente in tutta la sua drammaticità».
«Si è fatto di tutto per portare avanti l’ipotesi di stabilizzazione di questi lavoratori – ha sottolineato Gianfranco Ganau (Partito Democratico) – e oggi ci troviamo in una fase in cui non c’è nessuna certezza. Denunciamo le responsabilità di questa Giunta che ha ritardato le operazioni di assunzione e si è inventata una soluzione per prolungare la situazione di precariato per altri tre anni».
«I continui fallimenti e la mancata programmazione della Giunta regionale sul comparto agricolo stanno creando grossi danni ai diritti dei lavoratori ex Aras e ai pastori sardi. L’assessora Murgia si dimetta», ha dichiarato Eugenio Lai (Liberi Uguali Sardigna).