A Porto Rotondo “Il Baretto” sposa l’anima green di Francesca De Natale
OLBIA. Il Baretto di Porto Rotondo ritorna agli antichi fasti e sposa l’anima green di Francesca De Natale. Gli antichi racconti leggendari legati allo storico ristorante/bar di piazza Rudulza tornano in primo piano dopo la suggestiva inaugurazione per pochi intimi dello scorso sabato 2 luglio.
La padrona di casa è Francesca de Natale Sifola Galiani, legata ai temi ambientali e rotondina di adozione. Francesca ha scelto di rilevare “Il Baretto” del 1976 e lasciare la storica insegna bianca e azzurra con il veliero. Nessuno stravolgimento delle antiche mura ma una rivisitazione elegante e ambientalmente sostenibile.
«Ritengo che la Sardegna sia stata maltrattata a sufficienza, è necessario un cambio di passo e ognuno deve fare la sua parte se vogliamo dare il nostro contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 – spiega illustrando il suo progetto Francesca De Natale –. Noi al Baretto faremo la nostra».
Completamente plastic free, solo tovagliati in lino acquistati in Sardegna, vini prodotti da cantine locali, che producono ogni anno solo un numero limitatissimo di bottiglie, frutta e verdura del posto.
«In ogni settore, dagli acquisti e forniture, stiamo sposando l’economia circolare – sottolinea la titolare – scelta che ho fatto presente e chiesto di sottoscrivere anche al personale e allo chef».
Rispettata la parità di genere nel personale assunto, lo chef scelto da Francesca è Gerard Casagrande. Poco avvezzo a grandi numeri in sala, lo chef di questa stagione ha sempre preferito una cucina-boutique con numeri limitati ed una cucina esperienziale.
«Ho proposto allo chef Casagrande di lavorare con noi per la stagione 2022 perché condivido appieno l’idea di degustare il cibo in maniera comoda, non affollata ma potendo instaurare con ogni cliente un rapporto diretto. Non le grandi sale affollate con cibo a batteria, ma piatti quasi unici e realizzati per pochi ospiti volta per volta. Solo così è possibile preparare cibi freschi, del territorio e garantire ritmi sostenibili anche ai dipendenti».
Il Baretto offrirà una cucina esperienziale, fatta con amore, perché cucinare è un modo per trasmettere affettività, e con un’attenzione speciale alla composizione del piatto, perché si mangia prima di tutto con gli occhi.
«Continueremo la storia di Porto Rotondo, nota per la sua architettura suggestiva e immersa nei colori della Sardegna e ricca di arte e cultura», conclude Francesca de Natale Sifola Galiani.
Leggi le altre notizie su Logudorolive.it