• 7 Ottobre 2024
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Al Sound, Stone & Soul Festival di San Pantaleo la vita di Billie Holiday raccontata in musica

Festival San Pantaleo
Terzo appuntamento mercoledì 10 luglio della rassegna organizzata dal Circolo musicale Laborintus di Sassari insieme al Consorzio Turistico di San Pantaleo.

SAN PANTALEO (Olbia) | 9 luglio 2024. Il terzo appuntamento del Sound, Stone & Soul Festival di San Pantaleo, in programma domani, mercoledì 10 luglio alle 22, ripercorre attraverso la musica la vita di Billie Holiday: dall’infanzia a Baltimora ai bordelli di Harlem, dal carcere ai primi dischi incisi insieme all’orchestra di Benny Goodman.

Sul palco di via piazzale Molise per raccontare l’artista jazz e blues americana con i testi di Speranza Serra ci saranno la cantante e musicista Rossella Faa e l’attrice Maria Antonietta Azzu. Per l’occasione l’Ensemble Laborintus sarà composto da Angelo Vargiu (clarinetto), Gian Piero Carta (sassofono), Antonio Pitzoi (chitarre), Simone Sassu (piano), Lorenzo Sabattini (contrabbasso) e Luca Piana (batteria). Il concerto sarà un tributo sentito e coinvolgente a “Lady Day” che Frank Sinatra definì la voce più influente del ‘900.

Come le altre serate del Festival, l’evento si aprirà alle 19:30 con “assaggi di vino” questa volta offerti dalle Tenute Faladas. La cantina si trova alle pendici del Monte Limbara, nel cuore della Gallura. Sotto lo slogan “Occorre pazienza per coltivare quello che si ama”, dalle vigne di Giovani Brundu e Claudio Bellu si ottengono i pregiati vermentini “Kenalìa” e “Linal’du”, il rosato “Isckèntu”, nebbiolo, e i rossi “Kelùna”, sangiovese, e “Nannieddu” nebbiolo, questi ultimi tre con la denominazione Colli del Limbara Igt. L’azienda aderisce a “La strada del Vermentino di Gallura”, un percorso on the road alla scoperta di cantine e aziende del territorio e dei loro prodotti.

Il quarto appuntamento del Festival è in programma il prossimo 17 luglio: “New song” con Marta Raviglia e l’Ensemble Laborintus.

Il “Sound, Stone & Soul Festival” è organizzato dal Circolo musicale Laborintus di Sassari, da quarant’anni impegnato nel promuovere eventi originali e di rilievo tra cultura e musica in tutta l’Isola, insieme al Consorzio Turistico di San Pantaleo. Il Festival è finanziato anche dalla Fondazione di Sardegna, dalla Regione Sardegna e gode del patrocinio del Comune di Olbia e della Confcommercio Nord Sardegna.

Rientra inoltre nella rete degli eventi promossi e finanziati dal progetto “Salude & Trigu” della Camera di Commercio di Sassari. Collabora alla manifestazione anche la società Alberea che, impegnata da anni per arginare l’emergenza climatica, in occasione della manifestazione garantisce la piantumazione di venti alberi del “bosco Laborintus” nel comune di Olbia. Si consiglia di parcheggiare l’auto all’ingresso del borgo.

Billie Holiday

Eleanora Fagan Gough, conosciuta al mondo come Billie Holiday, nacque a Filadelfia il 7 aprile 1915. La sua vita fu segnata da umili origini e da un’infanzia difficile, vissuta tra abbandoni, abusi e povertà. Tuttavia, fin da piccola, dimostrò un talento eccezionale per la musica, cantando nei locali e nelle strade di Baltimora. La sua voce, graffiante e ricca di emozione, era in grado di trasmettere una profondità di sentimento che la rese ben presto una figura di spicco nella scena jazz.

Billie Holiday

Nel corso della sua carriera, Billie Holiday collaborò con alcuni dei più grandi musicisti jazz dell’epoca, tra cui Benny Goodman, Count Basie e Duke Ellington. Incise brani che divennero classici del genere, come “Strange Fruit”, una toccante ballata contro il razzismo e la violenza contro gli afroamericani.

Oltre al suo incredibile talento musicale, Billie Holiday era conosciuta anche per la sua personalità forte e indipendente. Nonostante le difficoltà e le discriminazioni che dovette affrontare a causa della discriminazione razziale, non si piegò mai ai compromessi e utilizzò la sua voce per denunciare le ingiustizie sociali.

Purtroppo, la vita di Billie Holiday fu segnata anche da problemi di dipendenza da droghe e alcol, che ne minarono la salute e la carriera. Morì a New York nel 1959, all’età di 44 anni, lasciando un’eredità musicale immensa e un ricordo indelebile come una delle più grandi voci del jazz di tutti i tempi.

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