Coldiretti Sardegna: al via le domande di rimborso del Pcr per gli allevatori
Dovranno essere presentare entro il 15 febbraio prossimo le domande di rimborso del Pcr, ossia delle somme sostenute dagli allevatori per gli esami sulla reazione a catena della polimerasi.
I beneficiari sono le aziende agricole ai sensi dell’articolo 1 del D.P.R. 01.12.1999 n. 503 che hanno fatto eseguire gli esami del PCR sui capi bovini nell’anno 2020 come stabilito dalla delibera n. 55/37 del 5.11.2020 approvata dalla Giunta regionale ai sensi dell’articolo 25, comma 2, della L.R. n. 22 del 23 luglio 2020.
Lo rende noto Coldiretti Sardegna che invita gli allevatori a contattare gli uffici riferimento dell’Organizzazione agricola.
L’esame del Pcr si rende obbligatorio per la movimentazione di animale da territorio soggetti a restrizione a causa della bluetongue. Attualmente in Sardegna le restrizioni sono presenti nei comuni di Giba, Piscinas, Teulada, Sant’Anna Arresi, San Giovanni Suergiu e Santadi. Fino al 5 giugno scorso (per 20 mesi) le restrizioni interessavano invece tutta la Sardegna esclusa solo la provincia di Sassari, dopo il riscontro di un focolaio del sierotipo BTV3 della lingua blu nel territorio di Teulada (settembre 2018) che fecce scattare dapprima la circoscrizione della “zona infetta” in un raggio di 20 km dal focolaio, successivamente estesa a “zona di sorveglianza” per un raggio di 150 km.
In base alla normativa vigente – spiega Coldiretti Sardegna – da questi territori è possibile autorizzare la movimentazione degli animali solo in caso di vaccinazione oppure, come nel caso del sierotipo BTV3, per il quale non sono disponibili in commercio presidi immunizzanti, se sottoposti entro 7 giorni prima della partenza a test PCR. Analisi, a carico dell’allevatore interessato, svolte dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna (IZS).
La Giunta regionale ha deliberato 65mila euro per il rimborso delle spese sostenute dagli allevatori per gli esami del PCR.
L’aiuto – spiega Coldiretti Sardegna – è calcolato sulla base del numero di capi sottoposti a esame e rendicontati in domanda, per un importo a capo di 20,56 euro (iva esclusa). L’Iva è ammissibile solo nel caso in cui non sia recuperabile a norma della specifica legislazione nazionale.