“Alzheimer Sardegna” fa tappa a Pattada: con Amas “L’importanza della diagnosi precoce”
Sabato 7 maggio alle 17 nella Sala Consiliare di Via Roma 10. Presenza speciale sarà quella della scrittrice romana Daniela Poggi.
PATTADA. “Alzheimer Sardegna: La rete che sostiene – Formazione, Convegni ed Eventi sul tema del decadimento cognitivo”, sabato 7 maggio fa tappa a Pattada per un nuovo appuntamento dedicato all’importanza della diagnosi precoce nel decadimento cognitivo.
L’incontro, che si terrà alle 17 nella Sala consiliare di via Roma 10, è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale insieme alla Proloco “Lerron”. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Malattia Alzheimer Sardegna (AMAS) e sostenuta dalla Regione autonoma della Sardegna.
Al convegno interverranno Antonio Nieddu (geriatra), Alberto Zoccheddu (neurologo e medico di base) e il consigliere regionale Antonio Piu, componente della Commissione sanità.
Presenza speciale sarà quella dell’attrice, regista, conduttrice e scrittrice romana Daniela Poggi (nella foto in basso), che presenterà il libro “Ricordami”, dedicato alla madre malata di Alzheimer, deceduta anni fa. Per l’occasione la Poggi dialogherà con la dottoressa Mariangela Sistu. A moderare il convegno sarà Pina Balore, presidente di AMAS.
“La malattia di Alzheimer è un continuo processo che porta ad una alterazione delle funzioni cognitive ed è, tra le demenze, la più rappresentativa – spiegano gli organizzatori -. Il numero delle persone con Alzheimer nella nostra penisola risulta essere sempre più importante e la Sardegna è tra le regioni con la più alta percentuale”.
Molti definiscono l’Alzheimer come la malattia silente del ventesimo secolo. E in effetti è una malattia neurodegenerativa altamente impattante sull’individuo e sulla famiglia. La perdita di sé è un evento sconvolgente che interrompe relazioni e sconvolge abitudini di vita. Non riconoscere gli altri, non essere riconosciuti, ha conseguenze invalidanti nella vita quotidiana e ripercussioni assistenziali pesanti che gravano il più delle volte sui familiari.
“La diagnosi precoce – specificano ancora gli organizzatori – consentirebbe di individuare la malattia in fase iniziale, quando può essere trattata non solo farmacologicamente, ma anche con un adeguato supporto psicologico e psicoterapeutico per contrastarne l’evoluzione”.
In sostanza, se è pur vero che dalla malattia di Alzheimer non si può guarire, prima si riesce a identificarne la comparsa, prima si impara a gestirla. L’idea del convegno è dunque quella di stimolare l’Amministrazione regionale, nello specifico l’assessorato alla Sanità, a promuovere, potenziare e finanziare la diagnosi precoce anche per patologie come l’Alzheimer, con ripercussioni positive nel benessere sia sociale che sanitario. L’ingresso al convegno è libero su prenotazione ai numeri 3336750996 – 3495386310. In sala sarà obbligatorio l’uso della mascherina.