Ananda, venerdì a Ossi il film di Stefano Deffenu
Il 22 aprile il regista sassarese presenta al Cinema Casablanca il suo viaggio cinematografico nell’antica India, alla ricerca di una tribù di bambini fantasma. Dopo la proiezione l’autore dialogherà con il pubblico.
OSSI. Venerdì 22 aprile alle 21, il Cinema Casablanca – CiCircolo Cinematografico FICC di Ossi (Sassari) accoglie la proiezione di “Ananda”, film documentario d’esordio alla regia di Stefano Deffenu. Un lavoro che rappresenta il suggestivo vagabondaggio cinematografico dell’autore nell’antica India alla ricerca di una tribù di bambini fantasma, gli Ananda. Una tribù che appare e scompare lungo una strada densa di magia e di primitiva superstizione.
Presentato in anteprima internazionale alla 55a edizione del Karlovy Vary International Film Festival, il film è il personale diario di viaggio di un ingenuo sognatore alla ricerca di un’antica leggenda raccontata da un cialtrone. Prodotto da Bonifacio Angius per Il Monello Film – che cura anche la distribuzione – Ananda è uscito nelle sale italiane dal 23 marzo scorso e si avvale delle musiche di Francesco Simula e Luigi Frassetto.
Dopo la proiezione, Stefano Deffenu sarà protagonista di un incontro con il pubblico di Ossi, che potrà interagire con l’autore e rivolgere le proprie domande.
Con il supporto della Fondazione SARDEGNA Film Commission della Regione Sardegna, il film sta compiendo un tour in tutta Italia e sarà presentato il prossimo 9 maggio al Cinema Arsenale di Pisa come film di apertura di “Viaggio nel cinema sardo“, storica rassegna realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Sarda Grazia Deledda.
«Ananda è una mia personale ricerca – sottolinea il regista Stefano Deffenu – verso una pace che probabilmente non troverò mai. Un viaggio alla ricerca di me stesso, ma anche di mio fratello, che in un certo modo ritrovo nei visi dei bambini e nella loro gioiosa anarchia e che mi ha portato dalla Sardegna fino alle pendici dell’Himalaya. Il tema del film è il ritorno a un’infanzia perduta, che però allo stesso tempo è sempre dentro di noi, fa parte della nostra vita e anche della nostra anima».