Anche Cia Sardegna presente all’incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura
Soddisfatti del vertice, il direttore regionale Alessandro Vacca e il presidente Sud Sardegna Matteo Frau, in particolare per l’annunciato coinvolgimento delle organizzazioni di categoria nella concertazione dei processi decisionali.
CAGLIARI | 19 aprile 2024. L’assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma agro pastorale Gian Franco Satta ha convocato ieri mattina a Cagliari i rappresentanti delle associazioni di categoria. Alla riunione ha partecipato anche Cia Sardegna con il direttore regionale Alessandro Vacca e il presidente Sud Sardegna Matteo Frau, i quali hanno espresso soddisfazione per l’annunciato coinvolgimento delle organizzazioni di categoria nella concertazione dei processi decisionali. Allo stesso tempo hanno confermato la disponibilità di Cia Sardegna a prendere parte a tutte le attività finalizzate al miglioramento delle condizioni del comparto agricolo sardo.
L’azione sinergica delle Istituzioni e delle associazioni di categoria, con il conseguimento di decisioni condivise, è fondamentale per l’agricoltura sarda oggi alle prese con mille problemi irrisolti, primo fra tanti – sottolineano da Cia Sardegna –, la scarsa redditività delle aziende agricole causata, oltre che da costi di produzione fuori controllo, anche dalla difficoltà nel vedere riconoscere il giusto prezzo alle proprie produzioni. A questo scenario si aggiungono le conseguenze negative prodotte dai cambiamenti climatici in atto, al riemergere della scarsità delle risorse idriche da destinare all’agricoltura e all’improvviso esplodere dei primi focolai devastanti degli incendi, congiunture che preludono a una stagione non facile per l’Isola e soprattutto per l’agricoltura sarda.
In questo contesto – secondo Cia – si pone la necessità di lavorare in due ambiti: uno più ampio e di prospettiva, che vede il rilancio dello sviluppo economico della Sardegna, con l’agricoltura al centro del dibattito politico e delle scelte decisionali; e uno che ha un carattere più di contingenza, con la necessità, tra le altre, di un riordino delle agenzie regionali in funzione di una maggiore efficienza e vicinanza al mondo agricolo, accelerando i processi relativi ai pagamenti dei contributi e ristori dovuti, sburocratizzando il sistema, rimettendo inoltre in moto un processo virtuoso di assistenza tecnica alle aziende, indispensabile per il rilancio dell’agricoltura e dell’allevamento in Sardegna.
Così come annunciato dall’assessore Satta, Cia Sardegna coglie inoltre positivamente l’intenzione di riattivare il “tavolo verde” e tutti i tavoli settoriali, utili a individuare percorsi che portino a una soluzione delle tante problematiche esistenti nelle campagne isolane.
Le parole dell’assessore
«Il futuro dell’agricoltura non può essere costruito su emergenze affrontate in apnea. Serve una visione concreta, condivisa e lungimirante. È necessaria una legge quadro che abbia l’agricoltura e i suoi attori al centro. Il settore agricolo – ha precisato l’assessore – è uno dei fondamentali pilastri dell’economia sarda, ma fa i conti in maniera ormai cronica con il problema, sistemico, del ritardo nei pagamenti, direttamente impattante sulle economie agricole al presente e in prospettiva futura, investimenti e innovazione. Senza liquidità non si cresce: serve garantire tempestività nelle liquidazioni, serve dare seguito ad un diritto in capo agli imprenditori agricoli, serve agire in maniera decisa per alimentare lo sviluppo del settore e preservarne la salute. Senza dimenticare le difficoltà di accesso al credito – in primis per le aziende agricole di piccola dimensione – che comporta una ulteriore drastica riduzione della capacità di investire. L’Amministrazione deve affrontare la questione con approccio strategico e coordinato, confrontandosi con tutte le parti del sistema agricolo e burocratico».
«Dal 2006, anno in cui la Regione ha istituito le Agenzie AGRIS, LAORE e ARGEA, il comparto ha subito trasformazioni profonde a livello globale e locale. Cambiamenti climatici, avanzamenti tecnologici, nuove normative nazionali ed europee, evoluzione delle esigenze del mercato – ha proseguito Satta – sono fattori che hanno radicalmente modificato il mondo agricolo. Le evidenze mostrano che le agenzie, come attualmente strutturate, faticano ad affrontare le problematiche generate dalle nuove dinamiche. È indispensabile che le Istituzioni siano capaci di gestire questa crescente complessità, affrontandole in maniera più integrata e coordinata, attraverso – auspicabile e necessaria – la riorganizzazione complessiva e ben pianificata delle strutture, a partire dalla valorizzazione di professionalità e competenze».
Riapertura tavolo PAC (Politica Agricola Comune) 2023-2027: l’Europa ha deciso di offrire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni consentendo agli Stati membri maggiore flessibilità nell’adattare le misure alle condizioni locali. «In Sardegna il sistema produttivo agro-pastorale – ha proseguito Satta – è allineato agli standard europei, per qualità dei prodotti e rispetto dell’ambiente. Ma l’entrata in vigore della nuova PAC ci ha pesantemente penalizzato. C’è stata una forte perdita di risorse disponibili rispetto al passato – in termini assoluti e relativi – con il passaggio dal quarto al settimo posto tra le regioni d’Italia. Senza dimenticare l’esclusione dell’allevamento ovicaprino dall’eco-schema 1 a livello 2. Tale esclusione comporta discriminazioni e penalizzazioni rilevanti per le nostre aziende e per l’economia sarda. Diverse quindi le questioni aperte e – ha concluso Satta – occorre istituire tempestivamente un tavolo nazionale per ridiscutere le tante criticità registrate».
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