• 22 Novembre 2024
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Ancora 2 “Bollini Rosa” al Mater Olbia per l’impegno nella promozione della medicina generale

Mater Olbia Bollini Rosa
Il riconoscimento è un premio assegnato da Fondazione Onda agli ospedali italiani che si sono distinti in particolare per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili.

L’ospedale Mater Olbia è stato premiato oggi a Roma, presso il Ministero della salute, con 2 Bollini Rosa per il periodo 2024-2025. Confermando così il suo ruolo all’interno della rete ospedaliera cui la Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – assegna il riconoscimento alle strutture specializzate nella prevenzione e cura delle patologie che riguardano la salute femminile, in un’ottica di personalizzazione della salute in base al genere.

«Ottenere, per la seconda volta consecutiva, questo significativo riconoscimento è per noi motivo di grande orgoglio, e ci spinge a proseguire con passione e costanza nel percorso che abbiamo intrapreso», ha detto l’amministratore delegato, Marcello Giannico. «Rinnoviamo il nostro impegno quotidiano a fornire la miglior assistenza possibile alle numerose donne che si rivolgono al nostro Centro per la diagnosi o la cura delle diverse patologie, offrendo loro servizi specializzati, grazie all’eccellenza rappresentata dal nostro polo di Ginecologia e Senologia».

Bollini Rosa Mater Olbia

Nei quattro anni dall’avvio dell’attività chirurgica, nonostante il periodo di severa crisi rappresentato dalla pandemia, il Mater Olbia Hospital ha costruito percorsi multidisciplinari dedicati a diverse patologie femminili. «Il nostro obiettivo primario – ha aggiunto il dottor Manuel Maria Ianieri, direttore del reparto di Ginecologia e Senologia del Mater Olbia – è quello di poter essere un punto di riferimento centrale per il territorio e le sue comunità. Questo riconoscimento rappresenta la conferma di quanto fatto fino ad ora e lo stimolo a fare sempre meglio».

Oltre al Mater Olbia, quest’anno sono stati premiati altri 366 ospedali, valutati attraverso un questionario composto da circa 500 domande, suddivise in 15 aree specialistiche, nonché sezioni dedicate ai servizi di accoglienza delle donne e alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un Advisory Board, guidato dal professor Walter Ricciardi dell’Università del Sacro Cuore di Roma, ha convalidato i Bollini ottenuti dagli ospedali, tenendo conto anche di elementi qualitativi di rilevanza che non sono stati valutati tramite il questionario.

Tre i criteri considerati per la valutazione: la presenza di settori clinici specializzati nel trattamento di problematiche di salute tipicamente femminili, la tipologia e l’adeguatezza delle procedure diagnostiche-terapeutiche e l’offerta di servizi clinico-assistenziali multidisciplinari orientati al genere; i servizi offerti per accogliere le pazienti durante la degenza, in supporto alle procedure diagnostiche-terapeutiche (volontariato, mediazione culturale, assistenza sociale); il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione delle vittime di violenza fisica e verbale.

«L’11^ edizione dei Bollini Rosa, che ha il patrocinio di 31 enti e società scientifiche – ha affermato il presidente di Fondazione Onda Francesca Merzagora –, rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza di servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche, che si distinguano per la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate».

«I 367 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari. Allo stesso tempo gli ospedali con il Bollino Rosa rappresentano per la popolazione l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate», ha concluso Merzagora.

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