Anela, a 200 anni dalla nascita del deputato Giuseppe Sanna-Sanna
Giuseppe Sanna-Sanna è nato il 15 gennaio 1821 ad Anela, piccolo paese del Goceano, nel cuore della Sardegna. È la ricorrenza di un bicentenario di una nascita da ricordare non solo nel suo paese natale, ma in tutta la Sardegna. Giuseppe Sanna-Sanna, figlio di un pastore e una massaia (Giovanni Maria Sanna Erittu e di Fedela Sanna Ligios), ha avuto il coraggio di essere stato un importante deputato nel Parlamento Subalpino e nel primo Parlamento del Regno d’Italia, dove ha presentato per primo il grande problema della “Questione sarda”, mai risolto nonostante tante proposte e lotte del popolo Sardo.
Anela aveva allora 250 abitanti. In quel periodo nelle campagne vigeva un sistema fondiario misto: comunitario, feudale e privato. La famiglia di Sanna-Sanna era strettamente in contatto con quella di Giovanni Maria Angioy di Bono. Un parente del deputato seguì G.M. Angioy fino al ponte di Tramatza, dove finì la grande rivoluzione sarda Antifeudale. Nel 1823 furono istituite le scuole normali, ma la legge fu applicata nel 1830. Fu Giovanni Maria Tiana, parroco illuminato, ad impartire i primi insegnamenti a Peppeddhu Sanna.
Continuò i suoi studi a Cagliari presso gli Scolopi. A 18 anni lo troviamo iscritto nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari e a 23 anni Juris utriusque doctor, in specializzazione civile e canonica. Si sposò con Vincenza Manunta, figlia di un titolare di una società di trasporti a Cagliari. Ebbero ben 12 figli. A quasi 30 anni si recò a Torino per apprendere l’arte della tipografia (nella Tipografia Pomba). In seguito fondò lo stabilimento della “Tipografia Nazionale” nella Piazza S. Carlo, l’attuale Piazza Yenne di Cagliari.
Fu autorevole fondatore, direttore e giornalista della prestigiosa “Gazzetta Popolare” (1850-1869) alla quale collaborarono importanti uomini politici: G.B. Tuveri, Giorgio Asproni, Siotto-Pintor, V. Brusco Onnis, S. Fara, F. Salaris, Garibaldi, Mazzini, Valerio, Brofferio ed altri.
Sanna-Sanna si distinse nella battaglia contro “La Camarrilla” isolana guidata da spregiudicati deputati: F.M. Serra, B. Falqui Pes e soci, più attenti a sistemare i loro familiari, clienti ed amici ed amiche, che a battersi contro la politica fiscale governativa altamente opprimente e dissanguante le risorse generali dell’Isola.
Il Marica, studioso del giornalismo sardo, scriveva (prendo in prestito uno studio di don Ortu) che nella Gazzetta Popolare «si faceva critica costruttiva e i principi dovevano servire “le cose concrete”». Certo, la critica era rivolta ad un Governo, ma anche all'”Assenza e inerzia dei coinsulari”. Un attento giornalista, il De Francesco, scriveva in quel periodo che «La Gazzetta Popolare tuonava e i vetri tremavano…». I suoi avversari decisero di farlo fuori con una e falsa macchiavellica firma di un gerente del giornale. Sanna-Sanna fu processato. Sfuggì agli arresti. Si rifugiò a Sanluri dal suo amico farmacista Sisinnio Murru che lo protesse nobilmente e con onori.
Il dotto magistrato Domenico Fois di Bortigali, regolarmente eletto, che aveva rinunciato al suo nuovo incarico permise a Giuseppe Sanna-Sanna di iniziare la sua carriera politica. Il Deputato si difese dignitosamente a Palazzo Carignano, sede del Parlamento dagli attacchi dei suoi avversari. Il risultato fu un applauso ed una nobile e unanime accoglienza.
Sanna-Sanna fu eletto nella IV e V legislatura nel 2° collegio di Cagliari nel 1851 e nel 1853 e nella VII e VIII legislatura nel collegio di Ozieri 1860-1861.
Il prof. Girolamo Sotgiu scrisse autorevolmente che in quel perìodo la Sardegna aveva 547.102 abitanti. Anela ne aveva 605. Il Goceano ne aveva 7.241. Gli analfabeti erano 512.481. In Sardegna sapevano leggere e scrivere 27.621 abitanti. La media degli analfabeti era del 97,67%.
Giuseppe Sanna-Sanna seppe imprimere alla sua azione politica un deciso carattere antigovernativo e anti Cavourriano e qualificarsi come uno dei più attivi intellettuali esponenti di un alto significativo Movimento democratico sardo. Cavour soffriva dell’unità, dell’orgoglio e fierezza dei deputati sardi. Sicuramente diversi dalla sua mollezza savoiarda e subdola. Cercò di ostacolare in più circostanze l’elezione di Sanna-Sanna, G. Asproni e del Sulis. Ne gioì quando nella VI legislatura i nostri deputati non furono eletti. E lo fece nella corrispondenza col “parruccone e servo savoiardo Marchese Pes di Villamarina”.
Nella IX legislatura, nel collegio di Ozieri, si candidarono, contrapposti, due esponenti della sinistra sarda G. Sanna-Sanna e F. Sulis, su posizioni moderate verso la politica savoiarda. Se si fosse candidato uno dei due sarebbe stato eletto al primo turno. Vinse un anonimo personaggio di cognome Castelli di espressione politica di destra.
Sanna-Sanna fu Consigliere comunale e Provinciale di Cagliari. Di lui ci rimangono l’impegno e l’azione, il cuore, l’amore per Anela, il Goceano, le zone interne della Sardegna, una grande visione per risolvere la “Questione sarda”, mai risolta.
Tonino Dettori