• 21 Febbraio 2025
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Approvata la legge che tutela la flora autoctona della Sardegna

Flora Sardegna
Michele Ciusa (M5s): «Nostro obiettivo tutelare l’ambiente della Sardegna, preservarne le peculiarità e offrire possibilità di sviluppo alla popolazione».

CAGLIARI | 19 febbraio 2025. «Oggi è una giornata molto importante: dopo undici legislature il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge volta a dotare la Regione Sardegna di una disciplina legislativa organica adeguata a tutelare, salvaguardare e valorizzare la biodiversità autoctona e gli habitat naturali e seminaturali come patrimonio fondamentale dell’isola». Lo sottolinea il capogruppo del Movimento 5 stelle e promotore della Pdl Michele Ciusa (M5s).

«In un mondo in cui l’ambiente subisce minacce costanti – aggiunge l’esponente dei Cinque stelle – noi abbiamo la fortuna di vivere in un’isola con tante peculiarità, un’isola con una scarsa densità di popolazione in cui il territorio primitivo è una ricchezza, in cui si trovano specie botaniche che sono un unicum a livello mondiale. Tutelare l’ambiente della Sardegna, preservarne le peculiarità, e al contempo offrire possibilità di sviluppo alla popolazione è il nostro obiettivo».

Michele Ciusa
Michele Ciusa

«Il patrimonio genetico sardo – prosegue il consigliere – deve essere protetto non solo per preservare gli equilibri naturali e il patrimonio floristico, ma anche per salvaguardare l’identità culturale e storica dell’isola. Nel corso del tempo sono state promulgate norme a tutela dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali e delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale, in materia di agricoltura e sviluppo rurale, oltre al decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 23 ottobre 2014, nel quale si tiene conto solamente di singoli individui delle specie arboree. Da tutto ciò la necessità di una legge che contempli il patrimonio della flora autoctona della Sardegna nel suo insieme, con particolare riferimento alle specie endemiche, rare e in pericolo di estinzione».

La legge considera gli impegni assunti a livello internazionale e comunitario dallo Stato italiano in materia di biodiversità e sviluppo sostenibile, con particolare riferimento a quanto previsto dalla direttiva n. 9/147/CE del Consiglio, del 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici e dalla direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e alla convenzione di Berna.

«Mi sono battuto affinché nel Comitato tecnico scientifico fossero rappresentati tutti i settori della botanica. L’ambiente è il tema centrale della nostra agenda politica, in quanto bene comune. Sono convinto che partendo da azioni come questa si possa generare una politica virtuosa e un pensiero virtuoso che punti sempre più a uno sviluppo che tenga conto dell’equilibrio necessario a poter sviluppare la nostra società e la nostra economia in maniera rispettosa e sostenibile», conclude Michele Ciusa.

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