Approvata la riforma sanitaria regionale: si ritorna alle otto Asl
CAGLIARI. 1 settembre 2020. Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la riforma sanitaria. Va in archivio dunque l’Asl unica e si ritorna alle otto aziende sanitarie locali: Sassari, Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis e Cagliari. La legge è passata con 36 voti favorevoli, 18 contrari e un’astensione.
Il posto della Asl Unica (l’Azienda per la tutela della salute) verrà preso dall’Ares (Azienda regionale della salute) che conserverà una serie di funzioni: sarà centrale unica degli acquisti e gestirà la selezione del personale. Gli altri enti del sistema sanitario regionale sono l’Arnas (Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione Brotzu), le Aziende ospedaliere universitarie di Cagliari e Sassari (Aou), l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (Areus).
La riforma inoltre prevede diverse modifiche nell’organizzazione degli ospedali con il Microcitemico che uscirà dal comando del Brotzu, per confluire nella Asl 8 cagliaritana, e l’Oncologico del capoluogo che dovrebbe essere diviso dal Brotzu e dirottato verso l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Il Marino di Alghero infine sarà annesso all’Azienda Ospedaliera Universitaria (Aou) di Sassari.
«Oggi con l’approvazione della Riforma del sistema sanitario regionale è stato centrato un altro importante obiettivo: creare una sanità più vicina al cittadino, più efficiente e moderna”. Esprime soddisfazione il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais per l’approvazione della Riforma del sistema sanitario regionale. «Oggi è una giornata storica – continua –. Dobbiamo essere orgogliosi del risultato raggiunto in Aula. La riforma della Sanità sarda attesa da anni, fortemente voluta dal presidente Christian Solinas e dall’assessore Mario Nieddu, è stata finalmente approvata. Ringrazio la maggioranza e l’opposizione per il lavoro svolto». Il dibattito – conclude Pais –, pur nella legittima contrapposizione delle parti, è stato vivace ma sempre animato da un grande spirito costruttivo teso a modificare in meglio una sanità che deve rispondere alle esigenze delle persone”.
Nella foto: il palazzo della Regione