• 17 Settembre 2024
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Aquila del Bonelli uccisa a Ozieri, grave danno al progetto di reintroduzione

Aquila Bonelli uccisa a Ozieri
Il rapace è stato trovato a Fraigas. Gli specialisti del Centro di Recupero di Bonassai hanno confermato che la morte è stata causata da una rosa di pallini di piombo.

OZIERI | 10 settembre 2024. Un’Aquila di Bonelli (Hieraaetus fasciatus), reintrodotta in Sardegna nell’ambito del progetto europeo LIFE “Aquila a-Life”, è stata trovata morta a Ozieri. Questa nuova perdita rappresenta un duro colpo per il processo di reintroduzione, sviluppato grazie alla collaborazione tra Regione Sardegna, ISPRA, Corpo Forestale, Agenzia Forestas e l’organizzazione spagnola GREFA.

Il rapace è stato recuperato in località Fraigas, dal personale della Stazione Forestale di Ozieri. Il ritrovamento è avvenuto grazie al segnale GPS applicato sull’animale he ne indicava la posizione immobile. L’esemplare è stato esaminato dagli specialisti del Centro di Recupero di Bonassai dell’Agenzia Forestas, i quali hanno confermato che la morte è stata causata da una rosa di pallini di piombo.

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«L’abbattimento dell’aquila – confermano dalla Forestale – è avvenuto in concomitanza con la preapertura della stagione venatoria, prevista dal calendario regionale. Si tratta del terzo esemplare reintrodotto in Sardegna, abbattuto mediante arma da fuoco durante una giornata di caccia: il primo caso risale al 2019 nel Sulcis, seguito da un altro nel 2023 in agro di Olmedo, e ora questo ritrovamento a Ozieri».

Il progetto LIFE ha reintrodotto complessivamente 39 Aquile di Bonelli in Sardegna. Oltre ai tre esemplari abbattuti con fucile, altre otto aquile sono morte a causa di elettrocuzione, dovuta all’impatto con linee elettriche.

L’Aquila di Bonelli era scomparsa in Sardegna negli anni ’70 a causa di bracconaggio, avvelenamenti e del prelievo illegale per il mercato nero della falconeria. Il progetto LIFE di reintroduzione rappresenta una scommessa importante per la biodiversità dell’Isola, puntando a ristabilire la presenza di questo rapace, che svolge un ruolo essenziale nel controllo delle popolazioni di cornacchie grigie e piccoli mammiferi.

Il Corpo Forestale ha già informato la Procura della Repubblica di Sassari e avviato un’indagine per individuare i responsabili di questo grave atto. Pertanto, invita la cittadinanza, e in particolare il mondo venatorio, a «collaborare segnalando al numero di emergenza ambientale 1515  eventuali situazioni sospette o pericolose per l’ambiente e la fauna della Sardegna».

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