Arrestato a Olmedo latitante algherese ricercato dal 2021
Nel 2018 gambizzò 4 persone in un bar di Pisa. In manette anche il fratello 31enne.
La Squadra Mobile della Questura di Sassari ieri, venerdì 10 febbraio, ha dato attuazione all’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Corte d’Appello di Firenze, del latitante 26enne di Alghero Patrizio Giovanni Iacono. Il ragazzo era irreperibile dal novembre 2021, da quando era stato condannato in Appello a 9 anni e 4 mesi di carcere per il tentato omicidio di 4 persone, gambizzate nel febbraio del 2018 in un bar di Pisa.
Il 26enne è stato rintracciato nella giornata di giovedì dai Poliziotti della Mobile all’interno di una pizzeria di Olmedo in compagnia del fratello Dimitri (31), scarcerato di recente dopo aver scontato una condanna per l’omicidio di un uomo nel 2014 ad Alghero.
Quanto è stato fermato dagli Agenti, il ricercato ha fornito loro false generalità, presentandosi con il nome del fratello minore, che vive all’estero. Vistosi scoperto, si è divincolato dandosi alla fuga a piedi per le vie limitrofe. Raggiunto poco dopo ha continuato ad opporre una strenua resistenza nel vano tentativo di sottrarsi alla cattura. Nel borsello che portava a tracolla è stata rinvenuta una pistola marca Beretta Cal. 7.65 dotata di caricatore rifornito e perfettamente funzionante. Nello stesso contenitore è stata trovata anche la somma di 6.000 euro circa in contanti.
Fermato anche il fratello, sottoposto a controllo anch’egli è stato trovato in possesso di un’arma, una pistola Sig Sauer cal. 45 con caricatore inserito, e denaro contante per un ammontare di 500 euro circa. Una terza pistola, una cal. 6.35, è stata trovata infine nell’auto.
Entrambi sono stati arrestati per il reato di porto e detenzione in concorso di arma con segni distintivi cancellati e per ricettazione. Il 26enne è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria anche per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. Ovviamente, nei confronti del ricercato si è provveduto anche all’esecuzione del provvedimento restrittivo a suo nome.
Espletate le formalità di rito, i due sono stati condotti nella casa circondariale G. Bacchiddu di Sassari-Bancali.
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