Assalto armato a Sassari, Usif: «Auto della GdF non blindate, tragedia evitata solo per caso»
Nota stampa dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri.
«Le recenti vicende di cronaca, che hanno visto una pattuglia dei Carabinieri in Sardegna sotto una raffica di proiettili, mettono nuovamente in evidenza i deficit della Guardia di Finanza riguardo alla sicurezza dei propri operatori impegnati nei servizi di controllo del territorio. A differenza degli autoveicoli “pattuglie” dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, la Guardia di Finanza non dispone di pattuglie munite di parabrezza blindato e altre misure di protezione per i propri operatori. Una tragedia evitata solo per caso, in quanto se fosse intervenuta una nostra pattuglia di colleghi, che normalmente svolgono servizio di controllo del territorio o di un reparto ATPI della Guardia di Finanza, oggi saremmo a piangere degli eroi caduti in servizio e per lo Stato».
La denuncia arriva attraverso un comunicato stampa dalla segreteria generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), dopo l’assalto di venerdì scorso di un commando alla Mondialpol di Sassari.
«Crediamo fermamente – si legge ancora nella nota – che il tema del controllo del territorio e della sicurezza degli operatori richieda un impegno maggiore da parte del Governo, affinché tutte le forze dell’ordine possano operare nelle migliori condizioni di sicurezza. Impensabile concorrere nei servizi di controllo del territorio senza le dovute e necessarie dotazioni di sicurezza minime, almeno alla pari dei colleghi delle altre forze di polizia.
Ancora una volta riteniamo inaccettabile equiparare gli standard minimi di sicurezza a qualsiasi tipologia di servizio. Ordine pubblico, controllo del territorio e verifiche fiscali, sono servizi di diversa natura che necessitano, tra l’altro, di professionalità ed equipaggiamenti differenti, proprio in virtù delle diverse condizioni in cui si espleta il servizio. Provocatoriamente, potremmo affermare che, nella misura in cui per ristrettezze economiche di bilancio, non ci sono fondi per la blindatura delle autovetture dei finanzieri, per tale identica motivazione non dovrebbero essere disponibili fondi per le “auto blindate” dei politici, a meno che non si voglia ammettere che la sicurezza di un politico vale più di quella di un finanziere.
Non si tratta solo di buon senso, ma bensì di un vero e proprio obbligo datoriale dello Stato verso i suoi servitori. Mancanze importanti, tali da non garantire un’adeguata sicurezza dei colleghi e l’eccessiva esposizione al rischio dei colleghi, talvolta fino all’estremo sacrificio.
Auspichiamo di non dover mai individuare eventuali responsabilità in caso di gravi incidenti, che speriamo non accadano mai, al tempo stesso, in punto di diritto, ricordiamo che non impedire un evento equivale a causarlo. L’adeguamento in sicurezza degli autoveicoli della Guardia di Finanza deve essere una priorità assoluta, proprio perché riguarda l’incolumità dei nostri colleghi», conclude la nota dell’Usif.
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