Bantine, la VI giornata Pisurziana dedicata al poeta “Limbudu”
In occasione del bicentenario della sua nascita, sabato 2 settembre il grande poeta pattadese sarà ricordato con una serata speciale.
BANTINE (Pattada). Sabato 2 settembre nel borgo di Bantine, sul sagrato della chiesa di San Giacomo, alle ore 18, si terrà la sesta Giornata Pisurziana che quest’anno rende omaggio, nel bicentenario della sua nascita, al celebre poeta pattadese Giovanni Maria Asara Sanna, detto “Limbudu”.
Il programma della serata si divide in due momenti: il primo è dedicato alla recita e al commento dei testi di “Limbudu”, con Francesco Cossu, Carmela Arghittu, Angelo Lombardo e Gianni Delogu, accompagnati da Alessandro Coloru; il secondo, di carattere canoro e musicale, riservato all’esibizione dei gruppi tenores Padre Luca Cubeddu e Santu Juanne, dei cantadores Emanuele Bazzoni e Torangelo Salis, e dei musicisti Nino Manca e Tore Podda.
L’evento è organizzato con la collaborazione del Comune e della Pro Loco di Pattada, e dal Premio Logudoro di Ozieri.
Giovanni Maria Asara Sanna, nato a Pattada il 19 agosto 1823 e scomparso il 19 febbraio 1907, è conosciuto per essere uno dei più eminenti poeti sardi del XIX secolo. Fu lui a introdurre e diffondere “sa undhighina”, un modello poetico che si articola in undici versi, settenari ed endecasillabi. Questa forma è diventata una delle più diffuse in Sardegna e continua ad essere scelta da poeti moderni. Ha dato inoltre un contributo essenziale all’evoluzione della poesia con opere impregnate di spirito e ironia, a cui associava un rigoroso realismo per riportare in versi con chiarezza e precisione le fragilità umane e sociali. Tant’è che il suo stile distintivo e diretto, che gli valse l’appellativo di “Limbudu” (linguacciuto), ha catturato l’attenzione di eminenti critici come Enzo Espa e Angelo Carboni, che hanno valorizzato le sue profonde analisi della società e dei suoi contemporanei attraverso le loro ricerche e pubblicazioni. La sua audacia lo portò addirittura ad essere avvertito dalle autorità ecclesiastiche di astenersi dal pubblicare le sue opere provocatorie.
Nonostante le pressioni, Giovanni non ha mai abbandonato il suo impegno di critica sociale attraverso la poesia. Oltre alla sua vocazione poetica, era un artigiano di professione, specializzato come sarto, e ha giocato un ruolo chiave nella vita amministrativa del suo comune, servendo come consigliere e assessore per più di un quarto di secolo. Ereditò la passione per la poesia da sua madre, anch’essa una grande poetessa.
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