Beato Carlo Acutis, l’influencer di Dio
Le immagini, questi giorni, passate su giornali e televisioni, le abbiamo viste un innumerevole numero di volte; chi è genitore ha avuto la sensazione di guardare le foto che i nostri figli postano sul web, magari durante una gita fuori porta: un ragazzo con zainetto in spalla, occhiali da sole, sereno e sorridente, bello come il sole.
Il suo nome è Carlo Acutis ha 15 anni e sabato 10 ottobre 2020 è stato proclamato Beato dalla Santa Romana Chiesa, presso la Basilica Superiore di San Francesco di Assisi.
Carlo nasce a Londra venerdì 3 maggio 1991 da Andrea Acutis, esponente dell’alta borghesia torinese, e dalla moglie Antonia Salzano, sposatisi l’anno precedente. La coppia viveva in Inghilterra per motivi di lavoro di Andrea.
Il giovane è uno di quei ragazzi che Francesco chiamó qualche tempo fa “i santi della porta accanto”: apostoli in felpa e scarpe da ginnastica che hanno vissuto in maniera straordinaria la consuetudine di una vita assolutamente normale.
Carlo Acutis era uno studente come tanti, giocava a calcio ed aveva una grande passione per l’informatica. Già chiamato dal popolo il Patrono di Internet, il giovanissimo ragazzo milanese seppe magistralmente usare i nuovi mezzi di comunicazione a vantaggio delle anime, per il Regno di Dio. Sul web è presente (www.miracolieucaristici.org), la mostra virtuale progettata e realizzata da lui a 14 anni, che sta facendo il giro del mondo e che testimonia ciò in cui lui credeva fortemente: la Rete come “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”.
Attento ai bisogni degli altri, il suo grande cuore lo portava ad esserci sempre, per tutti: dal compagno di scuola in difficoltà, al barbone che dormiva per strada. Solare e sorridente, aveva il dono di trascinare le persone con il suo carisma: ogni sera, accompagnato dal domestico induista che prestava servizio a casa sua, portava gli avanzi della cena ai senza tetto del suo quartiere.
Ma il segreto che lo portò dritto in Paradiso fu uno solo, più reale che mai: l’amore esclusivo per l’Eucaristia, Cuore vivo di Gesù. Tutti i giorni riceveva la Santa Comunione e, nell’ irruenza tipica dei suoi anni, era fermamente convinto che quella era l’autostrada per il cielo: il mezzo per arrivare in Paradiso subito, senza tappe intermedie.
Dal canto suo, Carlo desiderava diventare santo più di ogni altra cosa al mondo ed era profondamente convinto che non solo lui, ma tutti, fossero chiamati alla santità. Per spiegare questa chiamata del Cielo che investiva davvero ogni uomo, Carlo ripeteva: “Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”.
Il giovane milanese, ha speso tutta la sua breve esistenza, fino all’offerta della vita, per amore di Gesù, di Maria Santissima e della Chiesa. È salito al Cielo il 12 ottobre del 2006, a soli 15 anni, per una leucemia fulminante.
La mamma e il babbo, in un’emozione che quasi si poteva toccare, hanno assistito, dalla prima fila della grande basilica del Poverello di Assisi, alla beatificazione di questo piccolo, grande figlio che hanno avuto la grazia di veder crescere, anche se per breve tempo.
Già dichiarato venerabile nel luglio 2018 da papa Francesco, che nell’esortazione apostolica «Christus vivit» lo ha proposto ai giovani come modello di santità dell’era digitale, Carlo diviene beato dopo che la Congregazione delle cause dei Santi ha esaminato un suo miracolo, avvenuto nell’ottobre 2010 nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande, in Brasile: dopo avere toccato una reliquia di Acutis un bambino che soffriva di una grave anomalia al pancreas è risultato completamente guarito.
“Sui passi di San Francesco, come commenterà il vescovo di Assisi, Mons. Sorrentino, Carlo incarna una santità moderna, contemporanea, esempio per i giovani che, spesso, si trovano smarriti nella confusione del nostro tempo, senza avere più alcun punto di riferimento.
Carlo, lo aveva trovato in Dio e, senza smettere di essere un ragazzo normale, aveva fatto dell’Eucarestia il centro della sua vita; e rivolgeva verso i più bisognosi l’amore che Dio riversava su di lui. La sua beatificazione è immagine di una Chiesa aperta ai giovani, pronta ad accompagnarli, aiutarli nel loro cammino di crescita”.
È il primo «millennial» a essere beatificato: la sua salma è stata composta e poi esposta al pubblico in tuta e scarpe da ginnastica. Carlo è anche il primo beato ad aver avuto in vita sua un profilo social su Facebook, attraverso il quale ha dato testimonianza della sua profonda fede.
La memoria liturgica del Beato Carlo Acutis sarà celebrata ogni anno il 12 ottobre, giorno della sua rinascita in cielo.
M.R.C.