“Bonus rincari”, dall’Ebas 200 euro per ogni lavoratore artigiano della Sardegna
L’Ente Bilaterale per l’Artigianato Sardegna stanzia 126mila euro per contrastare gli aumenti di energia, carburante e generi alimentari. Marina Manconi (Presidente EBAS): «Non misura risolutiva ma piccolo sostegno per le famiglie dei dipendenti». Dal 1° novembre la presentazione delle domande.
È un aiuto concreto, tempestivo e, soprattutto, senza burocrazia il “bonus rincari” da 200 euro che l’EBAS, Ente Bilaterale per l’Artigianato Sardegna, ha voluto destinare ai lavoratori delle imprese artigiane sarde per contrastare gli aumenti, a partire da quelli dell’energia, che stanno mettendo in seria difficoltà le famiglie.
Il contributo, una tantum, è destinato ai dipendenti delle realtà artigiane della Sardegna dei settori alimentare, benessere, comunicazione, legno-arredo, moda, riparazione e manutenzione macchinari, ristorazione senza somministrazione, trasporto e logistica. Sarà accreditato sul conto corrente dell’azienda che lo inserirà direttamente nella busta paga del lavoratore e verrà coperto grazie ai 126mila euro che l’Ente ha destinato per l’iniziativa. Potranno fruirne tutti gli addetti, in possesso di attestazione ISEE non superiore a 20.000 euro, i cui datori di lavoro abbiano contribuito per almeno 24 mesi di versamenti verso l’Ente.
Dal 1 novembre fino a esaurimento fondi, il lavoratore non dovrà far altro che inoltrare, tramite mail certificata a ebas.sardegna@pec.it, quattro documenti: la domanda di richiesta bonus debitamente compilata insieme al documento di identità e codice fiscale del lavoratore richiedente il bonus, l’attestazione ISEE in corso di validità e la dichiarazione sostitutiva degli altri componenti del nucleo familiare (minori esclusi). Per tutte le informazioni è necessario consultare il sito www.ebas.sardegna.it alla sezione “Servizi dipendenti”.
«L’abbiamo chiamato in questo modo – commenta Marina Manconi, Presidente dell’EBAS – perché volevamo rientrassero in questo sostegno non solo i rincari energetici ma anche quelli legati all’incremento dei costi, per esempio, del carburante, dei generi alimentari, dell’abbigliamento, spese che stanno pesantemente gravando sui bilanci familiari”. “Soprattutto – continua la Manconi – l’abbiamo studiato per essere erogato senza burocrazia, in modo quasi automatico, con una semplice domanda e senza copie di bollette o ricevute».
«Non una misura risolutiva – ammette la Presidente dell’EBAS – ma un modo per sostenere le famiglie dei lavoratori artigiani sardi, spesso monoreddito. Anche questa iniziativa rientra tra le tante prestazioni di sostegno al reddito erogate dall’Ente in favore dei datori di lavoro e dei lavoratori del comparto dell’artigianato. Con questa azione la bilateralità artigiana prosegue nella direzione di sostenere efficacemente e concretamente il comparto, rispondendo alle esigenze delle imprese e dei lavoratori, così come fatto efficacemente nel periodo della pandemia con la gestione della cassa integrazione attraverso il proprio fondo FSBA».
«Un sostegno economico che l’ente vuole destinare ai dipendenti delle piccole aziende artigiane, che spesso non possono contare sui altri incentivi come nelle grandi realtà produttive», le parole del Vicepresidente dell’EBAS – Federico Matta.
«In questi anni di pandemia, attraverso il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato – conclude Simona Guttuso, Direttore dell’EBAS – abbiamo erogato alle imprese artigiane sarde ben 56milioni di euro. Ora il settore si trova ad affrontare l’ennesima emergenza: le imprese e i dipendenti sono molto spaventati dai rincari, che si tratti di energia, di materiali, di beni di consumo o di prima necessità».
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