• 8 Settembre 2024
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Buddusò. Fondi Pnrr asilo nido, l’opposizione replica al Sindaco

Pier Paolo Sanciu
Continua il botta e risposta tra minoranza e primo cittadino sulle responsabilità del mancato finanziamento del nuovo piano “Asilo nido 2024”.

BUDDUSÒ | 20 luglio 2024. «Affermare che il comune di Buddusò non avrebbe avuto diritto al finanziamento da 579mila euro Pnrr del nuovo piano “Asilo nido 2024” è una affermazione inesatta e frutto di un vano tentativo di giustificare una scelta politica incomprensibile».

Così il gruppo consiliare di minoranza “Per Buddusò” risponde alla replica del sindaco Massimo Satta (leggi) su quello che in questi giorni nel centro del Monte Acuto è diventato tema di scontro politico tra opposizione e maggioranza. Uno scontro (leggi) innescato dai consiglieri di opposizione – Salvatore Marrone, Pierpaolo Sanciu, Pinuccia Ferreri e Luisa Sanna – con le accuse all’Amministrazione di aver «deciso di non aderire al finanziamento» per incrementare i posti di asilo nido in paese. Un addebito respinto dal primo cittadino, il quale ha spiegato (leggi) che il Comune non ha potuto beneficiare dei fondi in quanto «è risultato nella posizione 1041» e il finanziamento «copriva le esigenze degli enti classificati fino al 387».

Questa «risposta ci lascia veramente basiti per il modo di agire e le modalità di propinare una motivazione completamente errata a chi ha il diritto di conoscere la verità», sottolineano in una nota i consiglieri di minoranza. «Non è corretto – proseguono – dire che il Comune di Buddusò, trovandosi nella graduatoria alla posizione n. 1041, non avesse diritto al finanziamento in quanto privo di copertura finanziaria. Infatti, la graduatoria che sanciva l’ammissione al contributo, cioè quella successiva stilata dopo l’adesione dei comuni, è sicuramente sfuggita all’attenzione degli amministratori».

«Se fosse vero ciò che afferma il sindaco, come si spiega che comuni sardi come Baunei (posizione n. 1076), Orgosolo (posizione n. 1023), Marrubiu (posizione n. 1488), Gonnosfanadiga (posizione n. 1547), Santa Giusta (posizione n. 1652), San Teodoro (posizione n. 1678) e Tertenia (posizione n. 1704), nonostante si trovassero in posizioni inferiori al nostro nella graduatoria, sono stati ammessi al finanziamento? Semplice: loro erano a conoscenza del bando, delle modalità di partecipazione e hanno aderito entro il 5 giugno. Inoltre – sottolineano Marrone, Sanciu, Ferreri e Sanna –, i comuni finanziati sono 905 e non 387, come erroneamente affermato sulla stampa online dall’attuale amministrazione. È la seconda volta in due anni che perdiamo l’occasione di avere un asilo nido comunale, un asilo nuovo, all’avanguardia interamente finanziato da fondi nazionali. Che avrebbe sicuramente potuto portare benefici tangibili e significative ricadute economiche in fase di realizzazione e alla creazione di nuove opportunità di lavoro, oltre un supporto fondamentale per tutte le famiglie nel difficile equilibrio tra vita e lavoro femminile.

«Per noi – si legge ancora nella nota –, la scelta politica di adeguare due stanze della scuola materna è un ripiego, un’alternativa che cerca in tutti i modi di rimediare a un errore con un altro errore. Comprendiamo che la scelta politica di non aderire a un finanziamento così importante per la nostra comunità debba essere giustificata adeguatamente, ma non è corretto giudicare la minoranza come bugiarda, soprattutto quando la tesi della stessa è supportata da atti pubblici chiari e consultabili da tutti.

Ciò che ci preoccupa maggiormente, oltre alla perdita di un’importante opportunità, è il fatto che, leggendo le motivazioni sulla stampa, non solo non si è compresa l’importanza del bando, ma sembra che non si siano comprese nemmeno le modalità per parteciparvi e ottenere i fondi: pessimo sintomo di inefficienza. Siamo consapevoli che in politica ci siano opinioni contrastanti e scelte diverse, e questo è parte della democrazia. Tuttavia – concludono i consiglieri di “Per Buddusò” –, asserire che non si sia aderito a questo finanziamento con motivazioni non esatte è una mancanza di rispetto nei confronti della comunità, che ha il diritto di essere aggiornata da chi li rappresenta in consiglio delle reali informazioni e non di ciò che conviene dire».

In copertina: panorama di Buddusò; nel tondo il consigliere di minoranza Pierpaolo Sanciu

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