Cagliari, truffa da oltre 570mila euro sul Reddito di cittadinanza
Scoperti dalla Guardia di Finanza 80 percettori senza i necessari requisiti. Trovati anche 24 lavoratori in “nero”.
CAGLIARI. Controlli sulla corretta percezione del reddito di cittadinanza e sull’osservanza delle disposizioni giuslavoristiche da parte dei datori di lavoro: questi i due ulteriori asset di polizia economico finanziaria su cui le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Cagliari hanno recentemente incentrato i propri sforzi. Sul primo fronte, i Finanzieri, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno sottoposto a verifica alcuni percettori del “Reddito di cittadinanza”. In particolare si sono raffrontate le autodichiarazioni prodotte dai richiedenti con le informazioni emergenti dall’analisi degli stati di famiglia, in cui trova indicazione la reale composizione del nucleo familiare.
Gli esiti dei controlli hanno consentito la rilevazione di 80 posizioni irregolari dislocate in numerosi comuni di tutto il territorio della provincia, con conseguente indebita percezione del reddito di cittadinanza. Tutte le persone sono risultate essere prive dei requisiti necessari previsti dalla normativa vigente, come la mancanza della cittadinanza: difatti la specifica norma prevede che il richiedente il particolare sussidio debba essere residente in Italia da almeno 10 anni e che lo sia continuativamente negli ultimi due anni.
In altri casi, invece, l’irregolarità è stata legata all’omissione, nella dichiarazione sostitutiva unica, di informazioni reddituali rilevanti – – quali redditi percepiti e disponibilità immobiliari – le quali, se correttamente indicate, avrebbero posto i richiedenti al di fuori dei limiti previsti per l’ammissione all’istituto benefico in parola.
In altre occasioni, gli approfondimenti attuati hanno consentito di rilevare una non corretta presentazione dell’istanza per accedere al Reddito di Cittadinanza, in quanto nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) – necessaria per l’ottenimento dell’attestazione ISEE – gli interessati non hanno fornito le complete informazioni sulla propria posizione reddituale avendo omesso di indicare gli importi relativi alle vincite derivanti dal gioco on line.
Le irregolarità accertate hanno portato alla segnalazione dei responsabili alla locale Autorità Giudiziaria oltre che all’INPS per la sospensione del beneficio e la restituzione delle somme indebitamente percepite, ammontanti, complessivamente, a 573.942 euro.
Tali difformità, in alcuni casi, si sono sovrapposte ad altre di natura giuslavoristica, allorquando è emerso che alcune posizioni, nel medesimo contesto, percepissero il reddito di cittadinanza e lavorassero in nero.
Scovati 24 lavororatori in “nero”
Riguardo al fenomeno del lavoro nero, nell’ultimo periodo, le Fiamme Gialle cagliaritane hanno riscontrato 24 lavoratori impiegati senza contratto in più comuni della provincia, nell’ambito di diversi settori produttivi: dalla ristorazione, all’edilizia, al turismo.
I target selezionati sono stati individuati a seguito degli elementi informativi acquisiti nel corso della quotidiana attività di controllo del territorio, successivamente approfonditi mediante la consultazione delle banche dati in uso al Corpo.
In particolare, fonte di molteplici attivazioni è l’attività di pattugliamento su strada nell’ambito della quale, oltre ad identificare il conducente dei veicoli durante la loro attività, vengono acquisite informazioni in ordine al rapporto di lavoro.
L’incrocio e l’esame delle informazioni emerse ha consentito di rilevare, in tutti i casi e circostanze, che i lavoratori risultavano essere privi di qualsiasi regolarizzazione formale del rapporto di impiego, sia sotto il profilo contributivo che assicurativo.
I titolari delle ditte presso cui erano impiegati i vari lavoratori, oltre alla diffida a regolarizzare la loro posizione, sono stati destinatari di una sanzione amministrativa fino ad un massimo di 10.800 euro.