Calcio. Intervista al mister Ozierese Giuseppe Solinas: «Il futuro è con con i giovani»
OZIERI. Dopo una carriera da calciatore principalmente con la casacca dell’Ozierese anche nella D nazionale, Giuseppe Solinas è da qualche tempo un apprezzato mister, con in bacheca alcuni risultati positivi nella stessa Ozierese, con la quale conquistò il diritto di giocare nel campionato di Promozione regionale, ed in altri Club, nei quali ha sempre fatto bene. Allo stato attuale Solinas è alla finestra, ed è lui il nostro intervistato di turno.
Intanto grazie per la disponibilità; le Società dilettantistiche iniziano a muoversi ed a metà agosto si parte. Come vedi la situazione generale del calcio sardo?
«Grazie a voi per la vostra attenzione, è sempre gradito fare due chiacchiere sul calcio nostrano. È vero, le Società cominciano a muoversi e per la verità molte hanno già delineato i loro programmi; è una fase effervescente, questa, in cui tutti cercano di piazzare, sulla base di quelle che sono le loro possibilità economiche, i colpi migliori per allestire buone compagini. Comunque credo che il mercato per i buoni giocatori non manchi mai; al tal proposito sento oramai da qualche anno una disperata ricerca di attaccanti, chi c’è lì ha se li tiene ben stretti e su quelli liberi si scatena un’autentica caccia, che fa lievitare anche i costi.
La situazione del calcio sardo, se si eccettua la dolorosa retrocessione del Cagliari, è a mio parere buona, dobbiamo comunque migliorare ancora per raggiungere i livelli del calcio di altre regioni. Sarebbe un bel colpo se la Torres riuscisse a raggiungere in serie C l’Olbia; in Sardegna c’è fame di calcio ad alti livelli: speriamo di vedere subito i sassaresi nuovamente nel mondo dei professionisti».
Che ruolo pensi che possano avere le formazioni locali in Promozione e nei campionati minori?
«Per quanto riguarda le squadre di Promozione della nostra zona, vedo molto bene Il Buddusò, che sta conducendo una grande campagna acquisti. L’Oschirese aveva una buona intelaiatura già lo scorso anno e, dopo l’avvicendamento in panchina fra Michele Fogu (sette anni ottimi sulla panca granata) e Gregorio Sanna, ha fatto bene a confermare il bomber Davide Budroni, e puntare sul collaudato nucleo base delle scorse stagioni.
L‘Ozierese ha dato fiducia a Carlo Becciu, esordiente su una panchina di “prima” squadra, dopo un passato nelle giovanili. Ho fatto anch’io la stessa trafila, portando la squadra in Promozione, quindi sento di inviare a Carlo in miglior “bocca lupo” per il nuovo compito. Deve avere coraggio e metterci del suo per dimostrare di essere all’altezza di quella panchina dove si sono seduti a turno Vanni Sanna, Piero Giagnoni, Nino Catuogno, Alì Fogli, Barore Demontis, Matteo Solinas e Giuseppe Cantara, giusto per citarne qualcuno.
Vedo bene il San Nicola, chissà, magari presto potremo assistere ad altri derbies… In bocca l lupo anche al Pattada dell’amico Luigi Piu, ormai in garanzia, e se mi è consentito, anche a Peppe Cantara, passato al Tempio ed oramai uno dei migliori tecnici isolani, che meriterebbe una chance nei professionisti».
Come vedi il movimento giovanile zonale? In altri termini, pensi che ad Ozieri ed in zona si possa presto assistere ad un ricambio generazionale?
«Il movimento giovanile deve essere migliorato ed incentivato; nel nostro territorio non ci sono molte risorse economiche e quindi bisogna lavorare in quella prospettiva, avvalendosi di una buona organizzazione generale e scegliendo tecnici ben preparati. I risultati verranno, il lavoro ha sempre pagato, bisogna crederci, applicarsi e, soprattutto, avere il coraggio di lanciare giovani in pianta stabile, non è sufficiente farli solo esordire».
E quali pensi che siano gli strumenti per agire questo ricambio?
«Ripeto, bisogna farli giocare in pianta stabile, avere pazienza e i frutti prima o poi si vedranno. I ragazzi che ho visto disputare la finale del torneo di calcetto ad Ozieri promettono bene, qualcuno mi è sembrato pronto per dare una grande mano. Ho visto ragazzi bravi e molto determinati e questo non è poco».
È utopistico sognare un ritorno del nostro calcio alle massime serie dilettantistiche come la D nazionale e l’Eccellenza?
«Non è utopistico, bisogna solo programmare, anche se è utopistico pensare di progettare qualcosa di importante in breve tempo. Le scuole calcio ad Ozieri e nel circondario ci sono e bisogna trovare lì le risorse del futuro. Se si lavora bene il traguardo non è lontano, e con l’avvento del nuovo manto sintetico del “Masala” si potrà disporre di una struttura funzionale e maggiormente fruibile rispetto a prima, che costituirà anche un richiamo ed uno stimolo per tornare a certi livelli, Ozieri ed il blasone dell’Ozierese lo meritano e la storia reclama un livello superiore di calcio rispetto all’attuale».
Un messaggio da lanciare ai giovani che vogliono fare calcio?
«Il mio messaggio ai ragazzi è questo: per arrivare ci vuole sacrificio e spirito di abnegazione, fame in poche parole. Certi esempi che si mutuano dai professionisti a volte non sono i migliori, io vorrei che i ragazzi prendessero come esempio Gianfranco Zola e le sue doti umane e calcistiche, sarebbe un ottimo punto di partenza ed insieme uno strumento per una buona crescita, personale e sportiva, che tanto bene farebbe alle comunità, ultimamente un tantino in sofferenza. Vi ringrazio per lo spazio che mi avete dedicato, per quanto mi riguarda spero di rientrare in campo quanto prima e fare la mia parte».
Chiudiamo così la chiacchierata con mister Giuseppe Solinas, al quale auguriamo un pronto rientro nell’agone per raccogliere i successi che merita.
Raimondo Meledina
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