Cia Sardegna scrive a Solinas: «La Regione paghi puntualmente i premi comunitari»
«L’Organismo Pagatore Regionale eroghi con puntualità, nei modi e nei tempi previsti, tutte le spettanze previste per gli agricoltori, a partire dalle anticipazioni dei premi comunitari previste in questi giorni». Lo chiede Cia Agricoltori Italiani Sardegna con una lettera ufficiale inviata al presidente della Regione, Christian Solinas e all’assessora regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia.
Nella missiva si sollecitano interventi urgenti a sostegno delle imprese agricole, strozzate da un insieme di criticità che vanno dall’aumento dei prezzi delle materie prime, ai problemi di natura sanitaria causati da blue tongue e peste suina africana oltre che da malattie virali e parassiti nel comparto ortofrutticolo; dai danni subiti in seguito ai devastanti incendi dei mesi scorsi, ai problemi economici e organizzativi generati della pandemia di covid 19.
«L’incontrollato aumento dei prezzi delle materie prime sta rendendo insostenibili i costi di produzione di tutto il comparto agricolo», sottolinea Cia Sardegna. Le imprese agricole sarde registrano aumenti dei costi dal 20% fino a picchi del 60%, che incidono in maniera inesorabile sulla redditività delle aziende zootecniche, che risultano essere tra le più colpite, e di tutto il settore primario isolano.
Il costo dell’energia elettrica è aumentato del 20% nell’ultimo anno, quello delle attrezzature è cresciuto in maniera inesorabile, il costo dei concimi è quasi raddoppiato e il prezzo delle sementi registra rialzi che destano parecchia preoccupazione. Non solo, si sta verificando anche una impennata del prezzo del gasolio agricolo oltre che delle spese per i trasporti, che da sempre costituiscono una delle maggiori difficoltà rimaste irrisolte per l’agricoltura sarda.
In questo momento della stagione agricola, a subire gli effetti negativi dei rincari è tutto il settore primario sardo, che rischia di vedere annullati i sacrifici sostenuti per tenere in piedi le aziende in quasi due anni di pandemia.
Dopo gli incendi del periodo estivo che si sono propagati diffusamente in tutto il territorio regionale e per i quali le aziende agricole stanno ancora aspettando gli eventuali ristori, la capacità produttiva delle imprese è ulteriormente minata dalla scarsa piovosità e dal conseguente periodo siccitoso rilevato dall’Arpas.
A tutto questo si aggiunge la delicata situazione del settore ovicaprino: i miglioramenti sul prezzo del latte riconosciuto agli allevatori, i cui attuali criteri di costituzione continuiamo a ribadire non essere soddisfacenti e sui quali è necessario riconvocare i mai chiusi tavoli nazionale e regionale per definirne le regole, non coprono gli aumenti dei costi di produzione e si registra pertanto un ulteriore impoverimento delle aziende. Tutte problematiche che richiedono attenzione e interventi mirati da parte della Regione, primo fra tutti una indicazione che disponga l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore regionale delle spettanze previste per gli agricoltori.