Condannato a 2 anni di reclusione il piromane seriale di Sanluri
È stato condannato il responsabile degli incendi dolosi dell’estate del 2019 che hanno ridotto in cenere vaste aree del comune di Sanluri. Il GIP del tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, ha infatti inflitto a S.A., coltivatore e proprietario terriero di 77 anni, due anni di reclusione. Pena stabilita in seguito al patteggiamento, in quanto all’imputato sono state riconosciute le attenuanti generiche dovute all’età e all’assenza di precedenti penali.
I fatti. Tra i mesi di giugno e luglio 2019, ampi territori del comune di Sanluri erano stati colpiti da una serie d’incendi dolosi che avevano bruciato colture e macchia mediterranea. Gli inquirenti del Corpo Forestale avevano ritenuto da subito che l’autore dei reati fosse sempre la stessa persona. Tutti gli eventi presentavano, infatti, la stessa dinamica. Nonostante questo però le indagini erano rese complicate dalla mancanza di prove, visto che ogni volta gli inneschi venivano distrutti dalle fiamme.
La svolta. La caparbietà del Nucleo Investigativo di Cagliari ha però permesso alla fine di individuare e repertare, prima della completa distruzione, dei residui d’inneschi costituiti da un cordolo di materiale infiammabile a lenta combustione caratterizzato da un forte odore di zolfo. Questo tipo di ordigno è stato rivenuto al suolo nel punto di origine di almeno 3 diversi incendi, eventi che avevano interessato una superficie complessiva di circa 12 ettari.
Le indagini hanno portato a identificare una persona di cui era stata notata la presenza e il transito nei tempi e nei luoghi interessati dagli incendi.
Sulla base degli indizi raccolti, i Forestali hanno richiesto all’Autorità Giudiziaria l’esecuzione di una perquisizione domiciliare a carico del sospettato. Gli accertamenti compiuti nell’abitazione dell’indagato, con il coordinamento del Pubblico Ministero, Emanuele Secci, hanno confermato gli indizi. Nel corso della perquisizione sono stati trovati e sottoposti a sequestro 10 ordigni incendiari pronti all’uso e composti da un filo avvolto in un manicotto di zolfo, materiale utilizzato in agricoltura. Inoltre, uno degli ordigni, integro e pronto all’uso, è stato ritrovato dai Forestali sotto il sedile di un trattore di proprietà del coltivatore.
Dunque, ancora una volta, l’attività dei Nuclei Investigativi specialistici antincendi, è stata determinante. Operativi dal 1994, costituiscono infatti un’importante componente dell’apparato del Corpo Forestale della Regione Sardegna nel lavoro di contrasto all’endemico fenomeno degli atti incendiari che ogni anno colpiscono l’Isola.