Condizionatori d’aria quasi introvabili e prezzi alle stelle
Giuseppe Tatti (Dirigente Confartigianato Sardegna): «Costretti a rinunciare agli appalti per i costi impazziti e i tempi di arrivo dei macchinari».
Portatili, fissi o centralizzati, economici o meno, da oltre 1 mese in Sardegna i condizionatori d’aria stanno girando alla loro massima potenza. Con l’esplosione anticipata del caldo, già da fine aprile per i sardi è scattata la corsa alla manutenzione degli impianti e la caccia all’acquisto di condizionatori e ciller che, quest’ultima, si è trasformata in una vera “caccia al tesoro”, considerato come gli ordini potranno esser soddisfatti, se va bene, tra i 3 e i 6 mesi.
In Sardegna sono oltre 350mila gli impianti di condizionamento, in abitazioni, negozi e attività produttive e sono circa 3mila i professionisti specializzati, con più di 6mila addetti, che “curano” i circuiti di refrigerazione e il loro corretto funzionamento.
Secondo i più recenti dell’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI, nell’Isola ben il 47,5% degli immobili utilizza il sistema di condizionamento caldo/freddo (ovvero la climatizzazione unica per estate e inverno), contro una media italiana del 29,4%. All’interno di questa percentuale, l’82,9% sono pompe di calore fisse o portatili, il 13,2% sono condizionatori utilizzati solo per raffreddamento e il 3,9% è costituito da impianti centralizzati.
«Il mercato del condizionamento degli ambienti sta subendo un contraccolpo non indifferente, da molti mesi abbiamo grossi problemi di approvvigionamento dei macchinari, dei pezzi di ricambio e della componentistica, una situazione mai vista e determinata, e condizionata, in gran parte dai bonus e dal superbonus e dalla situazione internazionale – commenta Giuseppe Tatti (nella foto), impiantista e dirigente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – ormai anche le più importanti case produttrici leader nella climatizzazione prevedono le consegne delle pompe di calore tra ottobre e il prossimo gennaio. Così, chi oggi volesse installare un condizionatore si troverebbe a dover attendere, o ad avere margini di trattativa molto limitati».
«C’è una disponibilità quasi nulla e quel poco che c’è viene venduto a peso d’oro anche se è possibile che i grandi gruppi abbiano fatto scorte e abbiano ancora un po’ di magazzino – rimarca il dirigente di Confartigianato Sardegna– per i clienti stiamo facendo salti mortali ma non basta più, soprattutto per quelli che devono chiudere i lavori incentivati dal superbonus e hanno le ore contate».
«Ma ciò che ci preoccupa maggiormente – sottolinea Tatti – è l’impennata a doppia cifra percentuale, quotidiana e senza controllo, dei prezzi: ormai i preventivi valgono una manciata di ore e mettono in crisi noi che dobbiamo continuamente aggiornare i clienti riguardo l’incremento, e gli acquirenti che, dopo aver sforato il budget, nella maggior parte dei casi, rinunciano. Inoltre, il micidiale mix tra crescita esponenziale dei costi e i tempi biblici della consegna dei materiali, creano quelle condizioni che impongono agli installatori la rifiuto a tantissimi appalti».
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