• 26 Novembre 2024
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Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, la nuova gestione inizia a dare i suoi frutti

Toni Stangoni

Toni Stangoni (presidente CBNS): «Il nostro è un percorso inclusivo e trasparente, basato su regole certe per tutti, senza deroghe».


OZIERI. Pagare tutti per pagare meno e rimettere in sesto il Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna. È la linea che l’Ente sta portando avanti dopo i 20 anni di commissariamento e che piano piano gli stanno consentendo di riacquistare credibilità e reputazione anche nelle Istituzioni.

Il mancato pagamento dei ruoli di qualcuno per anni ha costretto infatti il Consorzio ad indebitarsi con le banche.
«Una situazione difficile, al limite del fallimento che si è ereditata da 20 anni di commissariamento – afferma il presidente Toni Stangoni (nella foto) –, dopo la quale si è deciso rimboccarsi le maniche, darsi delle regole ferree ma condivise e valide per tutti e intraprendere un percorso non facile condiviso con la base sociale e avvallata e sostenuta dalle Organizzazioni sindacali che per la seconda volta consecutiva hanno espresso, con elezioni democratiche, i propri rappresentanti».

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«Naturalmente – continua Stangoni – sappiamo che queste non piacciano a chi fino a pochi anni fa sguazzava nell’aleatorio e che adesso professa il “si stava meglio quando a pagare erano gli altri”. La massima “dei furbetti” che ora è stata bandita dal nuovo vocabolario dell’Ente».

Ente che vuole riacquistare una propria dignità e reputazione e non va a mendicare improbabili e fantasiosi interventi pubblici per appianare il pagamento dei debiti ma solo un sostegno all’interno di un serio programma di buone pratiche che conduca all’uscita dal tunnel attraverso servizi utili ai consorziati ed una gestione amministrativa oculata.

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«Il nostro obiettivo è ridare ai Consorzi di Bonifica maggiore centralità e competenze – evidenzia il vice presidente Francesco Pala – ma per essere ascoltati dobbiamo essere innanzitutto credibili e dimostrare con i fatti di saperci gestire». 

Le regole sono rappresentate dal nuovo piano di classifica rivoluzionato nel 2019 con l’intervento anche di competenze esperte esterne, in cui si è passati da un piano (applicato fino all’annualità 2015) con un “riparto realizzato con un criterio parametrato all’estensione dei terreni, al concetto di “beneficio” “arrecato con l’intervento delle opere consortili attraverso una pluralità di criteri e sotto-criteri, per poter differenziare le situazioni”.
“Tutto è migliorabile, compreso il Piano di classifica – spiega il direttore Giosuè Brundu – ma finché è in vigore questo va innanzitutto studiato e conosciuto, poi rispettato e applicato”.  

Il Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna è costituito da due comprensori irrigui: quello di “Chilivani” che si estende per 13.830,2 ettari e il comprensorio irriguo dell’Anglona che si estende per 4.750 ettari; questo, a sua volta, si distingue, in “Piana di Perfugas”, di 2.050 ettari, e nella “Bassa Valle del Coghinas”, di 2.700 ettari.

Grazie al nuovo Piano di classifica si è dato un equilibrio tra i diversi comprensori, come corroborato anche dalla recente sentenza del Tar (del dicembre 2020) che smentisce clamorosamente chi (pochissimi per la verità) parlano di squilibrio che penalizza il comprensorio della Bassa valle del Coghinas e di Perfugas a favore di quello di Chilivani: complessivamente – recita la sentenza -, non emerge uno squilibrio fra i comprensori, a danno di Perfugas.

Addirittura la simulazione elaborata dal Consorzio smentisce chiaramente tale asserzione, delineando un andamento in decremento del carico dei costi e (non in incremento) per il comprensorio Perfugas-Anglona, al quale è stata attribuita una quota di spese di bilancio inferiore rispetto ai criteri del 2015. La tesi dello squilibrio nella determinazione della misura degli oneri consortili fra i due comprensori (di Chilivani e dell’Anglona) , ed in particolare del comparto di Perfugas, si è rivelata infondata”.

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Tesi confermata dalle simulazioni presentate dal Consorzio al Tar nella sentenza del quale si legge: “nella simulazione del 2016, si annota che il 2,5% delle aziende del distretto di Chilivani si trovano nelle prime 20 posizioni per maggiori incrementi percentuali, lo 0,35% del distretto della Bassa Valle e lo 0,20% del distretto di Perfugas. Per la simulazione del 2017, si annota che l’1,49% delle aziende del distretto di Chilivani si trovano nelle prime 20 posizioni per maggiori incrementi percentuali, lo 0,95% del distretto della Bassa Valle e lo 0,00% del distretto di Perfugas”.

Un percorso questo intrapreso dal Consiglio di amministrazione del Consorzio guidato dal presidente Toni Stangoni, condiviso e sostenuto dalle Organizzazioni sindacali che lo hanno ribadito anche mercoledì scorso durante l’incontro che si è tenuto nella nuova sede di Chilivani al quale hanno partecipato il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti, il direttore e il vice presidente di Confagricoltura Sassari – Olbia/Tempio Giannetto Arru Bartoli e Stefano Taras e il presidente e il vice direttore di Cia Nord Sardegna Michele Orecchioni e Francesco Uras insieme al responsabile dell’ufficio di zona Andrea Porcu.

“Le porte del Consorzio sono sempre aperte a tutti e siamo a disposizione per ulteriori spiegazioni e confronto sulle azioni che stiamo portando avanti – sottolinea Toni Stangoni -. Il nostro è un percorso inclusivo e trasparente, basato su regole certe per tutti, senza deroghe”.

Ottica Muscas

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