• 22 Novembre 2024
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Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, approvato il bilancio consuntivo 2021

Ambrogio Guiso Consorzio Bonifica Centrale
Il presidente Ambrogio Guiso: «Il risultato dell’esercizio 2021 è stato positivo, come dimostrano i dati tecnici di bilancio, dati che vanno valutati certamente con prudenza ma che dimostrano, comunque, l’efficacia dell’attività svolta dagli Amministratori e dalla struttura del Consorzio».

NUORO. Anche il 2021 si è chiuso, per il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, con un risultato più che positivo del proprio bilancio consuntivo che dimostra la gestione virtuosa operata dall’Ente grazie alla quale è stato possibile, tra l’altro – e nonostante le difficoltà e problematiche che da tempo caratterizzano il comparto agro-zootecnico della Sardegna centrale – contenere gli importi  dei contributi unitari a carico dei consorziati, contributi che risultano attualmente tra i più bassi tra quelli emessi dai Consorzi di Bonifica della Sardegna.

Dati che sono emersi in sede di approvazione del bilancio consuntivo da parte dell’ente con il voto del 29 giugno scorso e che ha ricevuto proprio ieri l’approvazione anche da parte della Regione. Ora, archiviato positivamente, dal punto di vista contabile il 2021, si prosegue in un 2022 fatto di importanti passi in avanti per ciò che riguarda le attività di valenza pubblica, quali quelle inerenti la progettazione e realizzazione di opere infrastrutturali di rilevante entità ed importanza, cruciali per favorire lo sviluppo economico del territorio di competenza.

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«Nonostante le difficoltà ed i problemi con la pandemia e l’aumento dei prezzi, – ha esordito il presidente Ambrogio Guiso (foto di copertina) all’atto di presentazione della relazione che ha accompagnato le operazioni di voto – il risultato dell’esercizio 2021 è stato positivo, come dimostrano i dati tecnici di bilancio, dati che vanno valutati certamente con prudenza ma che dimostrano, comunque, l’efficacia dell’attività svolta dagli Amministratori e dalla struttura del Consorzio  al quale va il mio personale ringraziamento, che ha consentito di assicurare il servizio reso a favore dei consorziati e della collettività, limitando al massimo i pregiudizi anche in termini di regolarità del servizio irriguo».

Con un saldo di cassa al 31 dicembre 2021 di circa 41 milioni di euro e un avanzo di bilancio di 24,5 milioni di euro, l’ente si conferma in salute, e guarda positivamente alle azioni portate avanti in particolare modo nella riorganizzazione degli uffici e del personale: «dopo aver aggiornato il Piano di Organizzazione ossia lo strumento principale di organizzazione interna, questa Amministrazione si è adoperata – ha spiegato Guiso –, per poter colmare le carenze di personale a seguito dei numerosi pensionamenti e dei vincoli regionali che impedivano le assunzioni, attraverso procedure di stabilizzazione e di assunzioni di operai a tempo determinato».

Ma è la parte che riguarda i lavori pubblici quella che richiede un’attenzione particolare: il 2021 infatti è stato l’anno della predisposizione e validazione del progetto definitivo per il completamento della diga di Cumbidanovu (affidato ad un gruppo di progettisti esterni) grazie al quale il Consorzio ha potuto ottenere, parte dall’Assessorato dei Lavori Pubblici e parte dal Commissario Governativo Straordinario per le dighe Angelica Catalano, le risorse finanziarie per 24 milioni di euro alle quali si devono aggiungere ulteriori 14 milioni di euro recentemente stanziati dal Commissario Governativo.

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Oltre ad aver proseguito nella progettazione di diverse opere, sono stati esperiti gli appalti per l’adeguamento della stazione di sollevamento di Overì (finanziato per circa 1.300.000 euro dalla RAS) e per la fornitura di ulteriori strumenti di misura delle portate (circa 1200 nuovi contatori), essenziali per il controllo e la misura delle portate erogate. Si è riusciti ad ottenere, a fine anno, dalla RAS, un contributo di 100 mila euro per la progettazione dei lavori finalizzati all’utilizzo, a fini irrigui, delle acque depurate del Comune di Nuoro nell’impianto di ‘Su Tuvu’(costo stimato in sei milioni di euro) che attualmente vengono scaricate a valle sul fiume Cedrino, primo progetto nella provincia di Nuoro volto al recupero virtuoso e produttivo delle acque reflue nonché alla  salvaguardia ambientale delle acque dell’invaso di Pedra e Othoni che alimentano l’intera Baronia.

Nel corso del 2021 sono proseguiti, senza interruzione, anche i lavori di ampliamento della diga di Maccheronis sul fiume Posada per portare  a compimento i quali è stato necessario svasare, pressoché totalmente, il serbatoio per permettere di eseguire alcuni interventi all’interno. Una cabina di regia regionale composta da Consorzio, ENAS, Abbanoa, Protezione Civile, ADIS, Servizio Dighe e altri soggetti istituzionali ha indicato non solo le modalità di esecuzione dei lavori ma anche le modalità per approvvigionare i territori e centri abitati di valle una volta che l’invaso sarebbe stato svuotato.

Nella relazione del Presidente ai delegati, hanno trovato ampio spazio anche la gestione irrigua e i ruoli.

«Durante il corso del 2021 sì è riusciti ad assicurare il servizio irriguo, grazie anche alle risorse idriche disponibili negli invasi di Pedra Othoni, Maccheronis e Saruxi – spiega ancora Guiso –. Le principali criticità sono certamente quelle registratesi nella Media Valle del Tirso dove, per il secondo anno consecutivo, si è registrata la diffusione delle cavallette che hanno causato ingentissimi danni alle colture in atto, danni ripetutisi, purtroppo, anche nel corrente 2022 e che sono frutto di molti fattori, tra i quali – si è ormai accertato – vi è anche lo scarso utilizzo produttivo dei terreni, anche per quelli dotati di impianti irrigui».

«Nel corso dell’anno – conclude il Presidente – si è inoltre proceduto all’attività iniziata negli anni precedenti finalizzata ad ‘allineare’ il ruolo con l’anno di emissione: in particolare, nel corso del 2021, si sono emessi i ruoli relativi alle annualità del 2018 e 2019 con importi che grazie ai contributi straordinari concessi dalla RAS ed alla oculata gestione finanziaria dell’Ente risultano i più bassi e contenuti della Sardegna». 

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