Covid-19, indagine biologica molecolare: uno strumento al Segni di Ozieri
Nel piano regionale di emergenza Covid previsti 4 nuovi strumenti per indagine biologica molecolare a Carbonia, San Gavino, Alghero e al Segni di Ozieri. Per quanto riguarda i ritardi nella comunicazione degli esiti dei tamponi si procederà all’assunzione di personale. In particolare è previsto l’ingresso di 36 tecnici di laboratorio, di 14 amministrativi, 20 tecnici per la prevenzione, 3 infermieri e 87 medici dell’igiene pubblica.
CAGLIARI. Il piano di intervento per l’emergenza Covid-19 e i suoi progressi a venti giorni dall’avvio sono stati illustrati questa mattina in Regione, in commissione Sanità, dall’assessore Mario Nieddu accompagnato dal direttore generale Marcello Tidore e dal commissario straordinario di ATS Massimo Temussi.
Il piano risulta complessivamente attuato al 75%. In particolare l’opera di sensibilizzazione dei medici di medicina generale e della medicina convenzionata ha portato alla riduzione degli iperflussi e dei congestionamenti registrati nei pronto soccorso della Sardegna. I ritardi nell’intervento per l’esecuzione dei tamponi sono stati risolti con il potenziamento dei team attraverso l’acquisizione di nuovo personale medico e infermieristico (7 medici, 10 infermieri e 2 tecnici) mentre grazie a 9 apparecchiature (più 4 strumenti per indagine biologica molecolare negli ospedali di Carbonia, San Gavino, Alghero e al Segni di Ozieri) per test molecolare rapido si sono ridotti i tempi per l’esecuzione dei tamponi.
È in corso invece la valutazione dei ritardi nella comunicazione degli esiti dei tamponi: sarà necessario procedere all’assunzione di personale per evitare che le comunicazioni degli esiti siano troppo lunghe. In particolare è previsto l’ingresso di 36 tecnici di laboratorio, di 14 amministrativi, 20 tecnici per la prevenzione, 3 infermieri e 87 medici dell’igiene pubblica.
Per quanto riguarda i posti letto Covid, Temussi ha spiegato che «risultano incrementati del 68% al 10 dicembre: venti giorni prima la Sardegna poteva contare su 392 posti letto Covid 19 ma nelle ultime tre settimane ne sono stati attivati altri 266 e altri potranno essere aggiunti considerati i lavori in corso, nell’azienda ospedaliera di Sassari, e al Marino e Binaghi di Cagliari».
Sotto il profilo del monitoraggio domiciliare è in atto la revisione delle strategie terapeutiche con l’obiettivo di controllare a distanza lo stato di salute dei pazienti positivi attraverso la telemedicina e il tele monitoraggio.
È in corso poi la riconversione di alcune strutture ospedaliere – come ospedale Binaghi di Cagliari – a favore di pazienti Covid 19, con lo scopo di evitare la saturazione dei posti letto e più in generale la riduzione della capacità assistenziale ospedaliera.
Per quanto riguarda la terapia intensiva Ats comunica che ad oggi sono presenti 80 posto letto per i pazienti Covid (66 nel pubblico 14 ospedali privati) 77 posti di terapia semi intensiva, mentre per le degenze si area medica ad oggi risultano implementati 601 posti. Sono invece due gli hotel convertiti a luoghi di degenza per pazienti Covid mentre un altro sarà a breve individuato per effettuare uno screening rivolto a circa 55mila sardi di un’area geografica individuata ma ancora tenuta riservata, probabilmente il 27 e 28 dicembre. La campagna di screening sotto la direzione del professor Crisanti sarà preceduta da un piano di comunicazione dove saranno indicati i luoghi e le modalità per effettuare i test antigenici rapidi.
L’assessore Nieddu ha poi precisato: «A distanza di dieci giorni effettueremo nella stessa area un tamponamento per individuare altri eventuali positivi, si tratta di uno stress test per verificare cosa accade”. Rispondendo alla domanda del capo gruppo PD Gianfranco Ganau l’esponente dell’esecutivo ha aggiunto: ” Il massimo sarebbe far fare il tampone a tutti i sardi ma questo non è possibile, in ogni caso la prossima settimana ci dovrebbero consegnare 150mila test tipo A e 50mila di tipo B, poi dalla successiva settimana ancora, arriveranno 250mila test ogni 7 giorni».
Rispondendo ad una domanda del presidente del parlamentino, Domenico Gallus, l’assessore ha ribadito l’impegno a dotare l’ospedale di Ghilarza dei “medici in affitto” per effettuare il progetto pilota mentre il commissario straordinario Temussi ha comunicato lo stato di avanzamento dei lavori al Santa Barbara di Iglesias e ha aggiunto: «Sono in corso le trattative con le rappresentanze sindacali dei medici di famiglia con scopo di ottenere il massimo coinvolgimento nel contrasto alla pandemia».