Da oggi la Sardegna è in zona rossa: cosa non si può fare
La Sardegna è in zona rossa, a partire da oggi 12 aprile e per i prossimi giorni. Una decisione presa nei giorni scorsi dopo che l’indice di contagiosità (Rt) si è impennato a 1.54. Seppure sia l’unico valore fuori parametro, questo è bastato al ministro Speranza a decretare il declassamento e far cambiare colore all’Isola: da arancione a rosso. Cambiano anche le regole da rispettare, con misure più severe e restrittive.
Il Coprifuoco è esteso per tutta la giornata, con divieto assoluto di spostamenti anche all’interno del proprio comune di residenza, se non per comprovati motivi (lavoro, studio, salute) da giustificare sempre e comunque con l’autocertificazione. Vietato assolutamente visitare amici e/o parenti, neppure i genitori (a meno che non siano autosufficienti) qualora non facciano parte dello stesso nucleo familiare, anche se residenti nello stesso comune. Così come è vietato uscire dal proprio comune di residenza, se non per lavoro, salute o altre necessità inderogabili. Consentito invece andare a messa nella chiesa più vicina
Devono rimanere chiuse tutte le attività non essenziali, da parrucchieri e centri estetici. Per i bar è consentito il solo servizio d’asporto fino alle ore 18, per ristoranti fino alle ore 22.
Possono rimanere aperte le attività primarie come farmacie, parafarmacie, tabaccherie, negozi alimentari, librerie ecc.
Si può fare una passeggiata e portare a spasso il proprio animale domestico, ma solo nelle vicinanze della propria abitazione.
Per quanto riguarda le attività sportive, consentiti solo allenamenti individuali all’aperto e nel proprio Comune. Restano chiuse palestre e piscine.
Per le scuole è prevista la didattica a distanza per tutti gli studenti che frequentano la prima media. Quindi, sino alla prima media le classi sono tutte in presenza.
Per i residenti dell’Isola, secondo l’ordinanza della Regione Sardegna, è consentito lo spostamento verso seconde case, ma non per i non residenti.
I trasgressori rischiano la multa da 400 a 1.000 euro e la denuncia per falso se dichiarano informazioni non veritiere nell’autocertificazione consegnata alle Forze dell’ordine.