Dal convegno di Budoni le soluzioni per potenziare le riserve idriche in Baronia e Bassa Gallura

All’incontro del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale presenti quattro assessori regionali.
BUDONI | 9 marzo 2025. Si è svolto venerdì scorso a Budoni un incontro organizzato dal Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale dal titolo “Le risorse idriche nei territori della Baronia e della Bassa Gallura – passato, presente e futuro tra sviluppi e prospettive”. Durante il convegno si è parlato della diga di Abbaluchente, di interconnessioni tra bacini, della manutenzione delle reti idriche e il loro potenziamento. Soluzioni queste, si è detto, che possono dare ristoro e risposta a un territorio come la Baronia e la Bassa Gallura che ha passato l’anno scorso una delle peggiori crisi idriche da quanto è stato istituito il sistema del Posada.
Davanti a una folta platea composta prima di tutto dai massimi rappresentanti istituzionali, con in prima fila ben quattro esponenti della Giunta regionale, il presidente del Consorzio Ambrogio Guiso ha aperto i lavori con un excursus sul recente passato caratterizzato dalla difficile situazione gestionale per i paesi afferenti al sistema del Posada (Posada, Torpè, Siniscola, San Teodoro e Budoni).
«Importante ora programmare il presente, che vede una situazione positiva – ha esordito Guiso –, ma ancora più importante programmare la stagione irrigua con massima attenzione ad azioni che devono trovare concertazione, risorse e volontà per portarle avanti. Partiamo dalla situazione delle reti idriche che purtroppo risentono del passare del tempo. Non solo vanno messe a posto ma vanno anche potenziate». Il presidente del ha parlato del grande sogno: la diga di Abbaluchente. «Un progetto – ha sottolineato – che ci portiamo avanti da venti anni e ci permetterebbe di far fronte a tutti i bisogni. È importante comunque valutare tutto e capire che le interconnessioni tra bacini possono essere invece una soluzione più immediata e che potrebbero portare sollievo ad alcuni settori, ad esempio quello idropotabile, come già avviene dalla diga del Liscia verso San Teodoro».
La parola è poi passata al direttore generale del Consorzio, Sebastiano Bussalai, che ha presentato alla platea il sistema di distribuzione idrica dalla diga ai Comuni, che conta di «una sola condotta per il comparto idropotabile e l’agricolo. È comprensibile che la gestione idrica nel periodo appena trascorso, caratterizzato dalla siccità sia stata molto difficile anche per questo motivo».
Un focus sulla storia del territorio legata alla diga di Maccheronis, sempre a cura del direttore, ha permesso alla platea di capire la portata di una crescita urbanistica quintuplicata in circa 60 anni, da quando cioè è stata realizzata la diga «che doveva soddisfare dei bisogni per una popolazione molto inferiore».
L’assessore all’Agricoltura Gianfranco Satta ha poi fatto il punto sullo stato dei ristori agli agricoltori penalizzati dalle continue chiusure e dalla mancata irrigazione dei campi, mentre per l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Piu ha spiegato che «importanti risposte al territorio arriveranno dal rialzo della diga del Maccheronis che porterà l’invaso a 29 milioni di metri cubi d’acqua entro il 2029. Ma dobbiamo pensare ancora oltre, occorre individuare le soluzioni migliori, magari con l’invaso di Abbaluchente che darebbe ancora di più risposte con altri 30 o 40 milioni di metri cubi in più che potrebbe mettere la parola fine alle crisi idriche», ha aggiunto l’Assessore.
Tra gli interventi anche quello delle assessore regionali all’Ambiente e degli Affari Generali, Rosanna Laconi e Maria Elena Motzo, del sindaco di Budoni Antonio Addis, del presidente di Anbi Sardegna Gavino Zirattu, del direttore di Anbi nazionale Massimo Gargano e del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti di Abbanoa, Adis, Enas ed Egas, i rappresentanti degli altri Consorzi di Bonifica della Sardegna, diversi sindaci e i rappresentanti delle associazioni di categoria oltre a numerosissimi allevatori e agricoltori del territorio.
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