Disturbi specifici dell’apprendimento, Piu (Progressisti): «La Giunta regionale costituisca il tavolo tecnico-scientifico»
Il Consigliere regionale ne ha parlato a Sassari durante una tavola rotonda organizzata dall’Associazione italiana dislessia.
Il numero degli studenti con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), frequentanti le scuole italiane di ogni ordine e grado, è in crescita. Lo stesso trend anche in Sardegna, dove il problema interessa il 5% degli alunni.
Una situazione regionale preoccupante, tanto da allarmare le associazioni che rappresentano le persone con Dsa, le quali sono ancora in attesa che la Giunta costituisca il tavolo tecnico-scientifico, previsto dalla legge regionale approvata nel 2018.
Sul problema è intervenuto il consigliere regionale dei Progressisti Antonio Piu che nei giorni scorsi a Sassari ha partecipato ad una tavola rotonda organizzata dall’Associazione italiana dislessia, durante la quale ha denunciato come «quattro anni di attesa non sono più tollerabili».
«Il comitato tecnico-scientifico – ha spiegato il Consigliere – è particolarmente atteso perché consentirebbe di accreditare anche le strutture private, che ne posseggano i requisiti previsti per legge, e di autorizzare il rilascio della certificazione Dsa. È una norma la cui attuazione è praticamente a costo zero – sottolinea il consigliere –, attiene alla fase della valutazione del disturbo specifico dell’apprendimento e, recependo un accordo siglato in sede di conferenza Stato-Regioni, consente anche alle équipe ( accreditate dalla regione) di fare le diagnosi, evitando le attese lunghissime dei servizi di neuropsichiatria infantile delle Asl».
«Il comitato è quanto mai necessario per dare compimento anche alle altre leggi relative ai Dsa adulti» – ha affermato Francesco Madeddu presidente della sezione di Sassari dell’Associazione italiana dislessia e componente del comitato lavoro –. L’accreditamento di strutture dedicate alla diagnosi consentirebbe, alle persone con disturbi specifici dell’apprendimento che hanno bisogno della certificazione della diagnosi o del suo aggiornamento, di potersi inserire nel mondo del lavoro, degli studi universitari o accedere ai concorsi pubblici con la garanzia delle pari opportunità attraverso, come previsto dalla legge, l’utilizzo di strumenti compensativi».
Dare seguito alla fase attuativa è una decisione «meramente politica», ha sottolinea Piu. «Non si può accettare che ancora una volta l’immobilismo di questa Giunta ostacoli anche il percorso normativo. Purtroppo non è l’unico caso in cui l’inerzia di questo governo regionale si mette di traverso tra una legge approvata e la sua attuazione. Lo stesso accade per la costituzione del tavolo sulla Fibromialgia e quello sulle Demenze. Tutte norme approvate e mai attuate», conclude il consigliere Progressista.
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