• 13 Aprile 2025
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Domani all’Ute di Ozieri si parla di Autonomia differenziata con l’avvocato Elias Vacca

Elias Vacca Ute Ozieri
L’incontro è previsto per domani alle 16:30 nell’auditorium del centro culturale di San Francesco.

OZIERI | 8 aprile 2025. Autonomia differenziata e Statuto speciale: un conflitto o una sinergia? A questa e a tante altre domande sul tema cercherà di dare una risposta il penalista e già parlamentare nella XV legislatura, Elias Vacca, durante la conferenza di domani, mercoledì 9 aprile, all’Università delle Tre Età di Ozieri. L’incontro, in programma dalle 16:30 nell’auditorium del Centro culturale di San Francesco, è aperto a tutti, in particolare a docenti e studenti degli istituti superiori.

La Sardegna è una delle cinque regioni italiane a Statuto Speciale con un’ampia autonomia legislativa e amministrativa. È per questo motivo che l’autonomia differenziata solleva una serie di questioni rilevanti su come questa nuova forma di decentramento potrebbe interagire con lo statuto già esistente e con le peculiarità dell’Isola. L’autonomia differenziata è un meccanismo previsto dall’articolo 116 della Costituzione Italiana, che consente alle Regioni di richiedere competenze aggiuntive rispetto a quelle già devolute dal potere centrale. L’autonomia viene concessa in seguito a un accordo tra lo Stato e la Regione richiedente e prevede il trasferimento di competenze in ambiti come la sanità, l’istruzione, le infrastrutture, l’ambiente e il lavoro.

In questo scenario, uno dei principali timori riguarda la possibile accentuazione delle disuguaglianze territoriali all’interno del Paese. La Sardegna, come altre regioni del Mezzogiorno, potrebbe trovarsi in una posizione di svantaggio rispetto alle regioni più ricche del Nord, che potrebbero richiedere maggiore autonomia finanziaria e trattenere una quota più ampia delle proprie entrate fiscali, a scapito del principio di solidarietà nazionale.
C’è dunque il pericolo che sia una fonte di nuove iniquità, piuttosto che uno strumento per consolidare il principio di solidarietà e di coesione territoriale? O al contrario potrebbe rappresentare un’opportunità per l’isola di adattare meglio le proprie politiche alle esigenze locali, in particolare per contrastare lo storico svantaggio economico dovuto alla sua condizione insulare e alla carenza infrastrutturale?

La risposta a queste domande passa attraverso un confronto aperto e consapevole, sostenuto da un’analisi attenta degli effetti che il nuovo modello potrebbe avere sull’economia, sui servizi pubblici e sull’equilibrio territoriale. In tutti i modi, si tratta di una sfida cruciale per la Sardegna, che dovrà trovare un equilibrio tra la tutela delle proprie specificità storiche e culturali e la necessità di modernizzarsi per poter rispondere alle sfide del XXI secolo.

Maria Bonaria Mereu

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