Dopo il nubifragio di ieri Monti fa la conta dei danni
Il sindaco Mutzu: «Appena possibile sarà dichiarato lo stato di calamità naturale».
MONTI. Dopo il violento nubifragio che si è abbattuto ieri (martedì 16 novembre), Monti si è risvegliato oggi ancora sotto la pioggia. La popolazione ha tirato un sospiro di sollievo solo nel primo pomeriggio, allorché il tempo è migliorato. Nella mente la drammatica giornata precedente: quando è venuta giù, in poco più di due ore, una quantità d’acqua impressionante, che l’ha colto il paese di sorpresa. Certamente, a monte di tutto, oltre la violenza dell’acqua, c’è l’irrisolto problema idrogeologico. I due ruscelli, Ciccheddu e Sant’Alvara, che scendono dalle colline circostanti, quasi sempre privi di grosse quantità d’acqua si sono ingrossati all’inverosimile. L’imboccatura dei due tombinamenti situati nella periferia, non sono riusciti così a contenere tutta la massa d’acqua che ha poi invaso la parte bassa del centro abitato.
Monti è costruito in due settori: una parte collinare, la seconda in pianura, ai margini dei due ruscelli tombinati. Proprio in quest’ultima zona, l’acqua ha trasformato le vie in letti di fiumi, con tombini divelti, abitazioni e scantinati allagati, residenti costretti ad abbandonare precipitosamente le proprie abitazioni. Scattato l’allarme, in Comune si è attivato il Coc, proprio per il rischio idrogeologico e idraulico. Successivamente, il sindaco Mutzu, con un avviso urgente, ha invitato la popolazione a rimanere all’interno delle proprie abitazioni. Vista la gravita della situazione, con un’ordinanza, ha predisposto l’interruzione della attività didattiche di tutte le scuole in ogni ordine e grado, ricadenti nel territorio comunale di Monti, per la giornata odierna.
Nel frattempo la macchia organizzativa del Comune è stata messa in moto: rimarrà operativa sino a notte inoltrata. In una nota, il sindaco Emanuele Mutzu scrive: «Voglio ringraziare tutti i volontari, il personale Forestas, i Vigili del Fuoco, i Barracelli, il Corpo forestale, i Carabinieri, i colleghi amministratori, i tecnici e dipendenti comunali per aver lavorato sino a notte fonda per ripristinare un po’ di normalità nelle abitazioni interessate dall’allagamento». Rammaricandosi allo stesso tempo del fatto che «alcune famiglie hanno perso i sacrifici di una vita. Fortunatamente, prosegue il sindaco, «non si sono registrati danni alle persone, e questo è ciò che importa».
Questa mattina la prima conta dei danni. Il primo cittadino pone l’accento su due punti: «Appena possibile sarà dichiarato lo stato di calamità naturale, che consentirà a chi ha subito danni di accedere alle richieste di ristoro». Il secondo si trascina da anni ed è improcrastinabile: «Mi auguro che gli uffici regionali competenti diano il via libera definitivo al progetto per la mitigazione del rischio idrogeologico del paese che abbiamo presentato e possiamo così eseguire le opere necessarie per porre fine a questo incubo. Capisco che si tratti di un progetto delicato, ma non può attendere un minuto di più. Davvero no!».
Giuseppe Mattioli
Nella foto: un intervento dei Vigili del Fuoco di Olbia
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