• 22 Novembre 2024
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Emergenza idrica nella Piana di Chilivani, lunedì la riunione convocata dal Consorzio di Bonifica

Emergenza idrica piana di Chilivani
All’incontro saranno presenti anche gli assessori regionali Valeria Satta, Pierluigi Saiu e Marco Porcu.

OZIERI. Trovare soluzioni alla situazione del bacino del Monte Lerno, da mesi in una condizione di grave precarietà idrica, e dare risposte alle aziende. Questo l’obiettivo dell’incontro organizzato per lunedì 3 luglio dal Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna e a cui parteciperanno i vertici regionali, gli amministratori locali, i tecnici e i consorziati. Nell’invaso, che serve il comprensorio di Chilivani, «sono appena 8 milioni i metri cubi d’acqua disponibili ad uso irriguo – sottolineano dal Consorzio –, cifra che non può soddisfare i bisogni di un territorio ad altissima vocazione agricola».

All’attesa riunione operativa, convocata per le ore 11 nella sala riunioni del Consorzio, in via dei Ferrovieri a Chilivani, saranno presenti oltre ai vertici dell’Ente, gli assessori regionali Valeria Satta (Agricoltura), Pierluigi Saiu (Lavori Pubblici) e Marco Porcu (Ambiente), i tecnici del Distretto Idrografico, Anbi Sardegna, le associazioni di categoria, i sindaci del distretto di Chilivani, il vescovo della diocesi di Ozieri Corrado Melis, politici locali e numerosi imprenditori agricoli.

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Prendendo atto del pesante deficit idrico, il Consorzio ha adottato nei mesi scorsi alcune misure cautelative con le delibere n° 8 del 23 gennaio e la n° 27 del 26 aprile. Provvedimenti con i quali l’Ente ha disposto – evidenzia il presidente Toni Stangoni – «specifiche clausole nelle domande di utenza prevedendo riduzioni di almeno un 70% con la salvaguardia degli usi cosiddetti sensibili come gli abbeveraggi e le colture pluriennali e ha avviato una campagna informativa e di sensibilizzazione sia all’utenza consortile del Comprensorio interessato che per il tramite delle Associazioni di Categoria».

I volumi d’acqua presenti in diga, infatti, spiega Giosuè Brundu, direttore generale del Consorzio, «sono inferiori alle assegnazioni annuali che per il 2023 sono state di 12 milioni di metri cubi (inizialmente erano 10 milioni poi incrementati a seguito delle precipitazioni di questi giorni), ma al netto dei volumi utilizzati nel corso dei primi cinque mesi dell’anno ne risultano disponibili appena 8 milioni, una quantità che non consente lo svolgimento della campagna irrigua».

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