Gallura e Ogliastra, test antitubercolina per la movimentazione dei bovini
Allevatori in fibrillazione per il nuovo fardello dei test antitubercolina e l’identificazione elettronica.
I bovini allevati delle ex province della Gallura e dell’Ogliastra, nonostante continuino ad essere ufficialmente indenni da tubercolosi, per essere movimentati dovranno essere sottoposti al test antitubercolina e all’identificazione elettronica.
Lo annuncia Coldiretti Nord Sardegna che sottolinea come la nuova disposizione ha messo in fibrillazione gli allevatori che, nell’anno del Covid, potrebbero trovare messi in discussione gli accordi commerciali di vendita dei bovini in quanto chiamati immediatamente ad effettuare i test 72 ore prima della movimentazione. Per gli allevatori ogliastrini, tra l’altro, va a sommarsi anche all’esame Pcr per la blutongue.
Gallura e Ogliastra non essendo più province autonome (requisito minimo per dare la qualifica di indennità o meno), in seguito alla legge regionale 2 del 2016 sul riordino del sistema delle Autonomie locali, sono chiamate a rispettare le norme degli enti di cui ora fanno parte, rispettivamente le province di Sassari e Nuoro che invece non sono indenni da Tubercolosi.
“Sebbene i due territori corrispondenti alle ex provincie di Olbia Tempio e dell’Ogliastra – si legge in una nota esplicativa della nuova norma –, soddisfino i requisiti sanitari per il mantenimento della qualifica di indennità, non costituiscono regione amministrativa ma porzioni delle provincie di Sassari e Nuoro, non ufficialmente indenni da Tubercolosi bovina” e dunque non si rispetta l’articolo 1 comma 1 lettera e) del Decreto legislativo 196/1999.
Questo si traduce nell’obbligo immediato, per gli allevamenti ricadenti nei due territori, di effettuare nei bovini il test antitubercolina, 72 ore prima della loro movimentazione. Inoltre devono effettuare, entro sei mesi, l’identificazione elettronica degli animali, attraverso il bolo.
“Come abbiamo scritto al Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare – evidenzia il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti – nell’apprezzare il congruo lasso di tempo (sei mesi) concesso per ottemperare alla identificazione elettronica degli animali riteniamo, tuttavia, che l’immediata applicazione delle norme relativa alla movimentazione genera, come testimoniano le numerose segnalazioni che ci stanno pervenendo dagli allevatori, disagi enormi che rischiano di mettere in discussione i contratti di vendite già pattuite in quanto non riescono a rispettare gli obblighi già stabiliti”.
“Gli allevatori, già in sofferenza per l’instabilità dovuta dal Covid – ricorda il presidente di Coldrietti Nord Sardegna Battista Cualbu –, stentano a comprendere questa nuovo gravame che rallenta ulteriormente un mercato statico. Tra l’altro, considerato che è prossima alla discussione la nuova legge sulle Autonomie locali, in cui è previsto un nuovo ridisegno dei confini provinciali, e non si esclude il ritorno alle provincie di Olbia Tempio e Ogliastra, chiediamo di valutare la concessione di un periodo transitorio prima della applicazione delle norme sulla movimentazione dei bovini”.