Gazebo della Lega distrutto a Cagliari, Lorenzoni: «Totale assenza di spirito democratico»
Gazebo della Lega distrutto a Cagliari.
Condanna unanime e solidarietà dal mondo dei leghisti sardi per la vile distruzione del gazebo, avvenuta ieri sera a Cagliari in piazza Garibaldi, durante la raccolta firme per il referendum Giustizia Giusta e in concomitanza della visita del vice ministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli. Un filmato, diventato virale su facebook, riprende infatti due gruppi di persone, uno che distrugge il gazebo e l’altro che lo circonda e ride e acclama in favore degli aggressori.
«La violenza contro i leghisti sardi esiste da tanto, militanti e simpatizzanti la subiscono in prima persona tutti i giorni. Per chi è di sinistra questo non accade, coincidenza o strategia della tensione?», si chiedono dalle parti del Carroccio.
Tra i tanti che gridano contro la vigliacca aggressione Angelo Lorenzoni, coordinatore Lega per la provincia di Sassari, che lamenta la totale assenza da parte di alcune formazioni, non necessariamente politiche, di spirito democratico di comprensione delle idee altrui, «frutto di una voluta strategia di promozione del pensiero unico a tutti i costi». Da una parte il leghista, persona moralmente brutta cattiva e violenta e dall’altra il non-leghista: umanitario sensibile e sentimentale. «Con l’aggressione al gazebo di Cagliari esiste la prova che non è così», sottolinea Lorenzoni.
«Sono in contatto con le forze dell’ordine alle quali auguro buon lavoro – ha detto subito dopo l’accaduto Eugenio Zoffili, Coordinatore Lega per la Sardegna –, ovvero di mettere al più presto le manette agli anarchici delinquenti dei centri sociali che hanno distrutto il nostro gazebo della raccolta firme per i referendum sulla giustizia e aggredito i nostri attivisti questa sera in piazza Garibaldi a Cagliari, a margine della visita del vice ministro Alessandro Morelli».
Parole di condanna sono arrivate anche da parte del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, dai consiglieri regionali Lega e dai tanti militanti e dirigenti della Lega.