• 22 Novembre 2024
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Giammario Senes è il neo presidente della Rete delle Associazioni

Direttivo Rete per le Associazioni
Al suo fianco lavorerà come vice la sindaca di Noragugume Rita Zaru.

L’ex sindaco di Bonorva Giammario Senes è stato eletto per il prossimo biennio presidente della Rete delle Associazioni – Comunità per lo sviluppo. Lo ha deciso il direttivo nella riunione del 14 marzo scorso. Sarà affiancato dalla vice Rita Zaru, sindaca di Noragugume e rappresentante di Borghi Autentici della Sardegna.

La Rete è nata nel 2019, per iniziativa di Fausto Mura (anima dell’Associazione Nino Carrus), e ad oggi può contare sull’adesione di circa 40 Associazioni sarde. Tra i suoi principali scopi, c’è quello di contrastare lo spopolamento delle aree interne per evitare la scomparsa e la cancellazione di un pezzo di storia e di identità della Sardegna.

Il direttivo ha confermato l’impegno a promuovere un programma di iniziative per far crescere nei territori la consapevolezza che serve una mobilitazione ampia a difesa del diritto al futuro per tutta l’isola.

«La questione aree interne rimane infatti strategica per l’intera regione: 315 comuni su 377 ed il 50% della popolazione – spiega l’Associazione in una nota – vivono una condizione di marginalità, di sistematica negazione di fondamentali diritti di cittadinanza, di sostanziale inesistenza di opportunità e prospettive per il futuro. Il rischio di un progressivo abbandono di interi paesi e di ampie aree territoriali della Sardegna interna rappresenterebbe una mutazione antropologica di dimensioni tali da mettere a rischio i tratti identitari più autentici della nostra isola.

La Rete ritiene che il nuovo ciclo di programmazione e la disponibilità di ingenti risorse finanziarie possano consentire di impostare un programma di sviluppo capace di mobilitare e cogliere tutte le risorse e le opportunità. «Rendere competitiva l’intera Sardegna deve essere l’obiettivo principale – si legge ancora nella nota –, valorizzando le risorse tradizionali e uniche insieme ad una forte innovazione che guardi al mondo della tecnologia, della ricerca e della specializzazione intelligente».

Per l’associazione, quindi, la nuova Giunta regionale e il nuovo Consiglio «dovranno avere il coraggio di aprire una pagina nuova nelle politiche di sviluppo per incentivare la creatività, attrarre investimenti, rispondere alle attese e alle speranze dei giovani che saranno costretti, in caso contrario, ad abbandonare anche loro la nostra terra. Per la Sardegna è tempo di una “nuova Rinascita”, per mobilitare tutte le migliori energie della nostra terra e realizzare uno sviluppo capace di produrre benessere diffuso e riequilibrio territoriale».

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