Giornata diocesana per il Seminario di Ozieri
Domani, domenica 13 dicembre, si celebra in tutte le parrocchie della Diocesi la Giornata diocesana per il Seminario di Ozieri. – Il rettore don Stefano Nieddu: «Il desiderio è quello di affidare questa comunità alla preghiera di ciascuno».
“La santificazione è un cammino da fare a due a due”. Papa Francesco quando ha scritto queste parole, nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate al n. 141, non immaginava neanche lontanamente il peso e il valore che avrebbero avuto oggi, in questo tempo, segnato da molte solitudini e da un distanziamento non solo fisico ma anche dal cuore dell’uomo e dal cuore di Dio.
Nonostante queste difficoltà contingenti l’invito è chiaro: siamo chiamati a santificarci, nel cammino della nostra vita, non da soli, mai da soli, ma sempre attraverso l’Altro! Quest’ultimo assume il volto di tante persone che si sono fatte nostro prossimo o a cui noi ci siamo accostati.
Camminare a due a due richiama l’intimità dei nostri rapporti, la vicinanza dell’altro in un cammino spirituale comune, richiama un affidamento sempre nuovo e totale a Dio. Nessuno si salva da solo nella vita, tantomeno nella ricerca della propria vocazione.
«È in questa prospettiva che domani, domenica 13 dicembre – spiega il rettore don Stefano Nieddu –, vogliamo vivere la GIORNATA DIOCESANA PER IL SEMINARIO di Ozieri. Il desiderio è quello di affidare questa comunità (composta da 9 ragazzi, dal rettore don Stefano, dal padre spirituale don Luigi Delogu e dalla preziosa presenza di Suor Giannina ndr) alla preghiera di ciascuno, affinché, ognuno possa percorrere il proprio cammino accompagnato e sostenuto da relazioni vere e profonde, vicine e lontane, rese possibili attraverso una preghiera reciproca».
«Un percorso vocazionale – continua don Stefano – si svolge sempre a due a due, nell’ottica del camminare insieme. È un darsi reciproco nel quale ci doniamo e accogliamo. In questo dono matura la relazione tra me e Dio, tra la famiglia e i figli, tra il seminarista e i suoi educatori, tra un ragazzo e la comunità parrocchiale. Camminando a due a due ci rendiamo conto che, come dei cerchi concentrici generati da un sassolino gettato in un lago, ci allarghiamo verso relazioni che ci formano e ci sostengono».
«La vocazione – conclude il Rettore – non è mai soltanto mia, ma nostra! Prendiamocene cura nella preghiera vicendevole e nel sostegno fraterno».
Nella foto: il rettore don Stefano con il gruppo dei seminaristi