Illorai piange la scomparsa del suo eroe Giovanni Antonio Lai
ILLORAI. Il sindaco Titino Cau ha proclamato per domani 21 dicembre una giornata di lutto in ricordo dell’illustre cittadino Giovanni Antonio Lai, maresciallo dei Carabinieri in pensione.
Nato a Illorai il 13 giugno del 1945 è deceduto a Brescia nella giornata di sabato a causa delle ormai precarie condizioni di salute dovute alle conseguenze del gesto eroico con il quale ha salvato, durante l’attentato di Brescia del dicembre del 1976, la vita a numerose persone e che gli è valso la Medaglia d’Oro al Valoro Civile.
Vivo cordoglio è stato espresso anche dal sindaco Emilio Del Bono e la giunta comunale di Brescia. «Il suo nome ha detto Del Bono – è profondamente legato alla storia della nostra città. Brescia gli sarà per sempre grata e farà in modo che la sua memoria permanga nel tempo».
Il gesto eroico di Giovanni Antonio Lai: il racconto del vile attentato del 1976 di piazzale Arnaldo a Brescia.
«Faceva freddo a Brescia quel giorno del 16 dicembre 1976. Il maresciallo Giovanni Antonio Lai aveva appena terminato il proprio turno di servizio e, con la serena consapevolezza di aver adempiuto – come sempre – ai propri doveri di istituto, si dirigeva verso la propria abitazione dove lo attendeva la giovane consorte e il figlio Massimo di appena due anni.
Si trovava ad attraversare piazzale Arnaldo, già addobbato in virtù delle imminenti feste natalizie, quando la sua attenzione si soffermò sulla sinistra presenza di una borsa, assai sospetta, dalla quale sembrava fuoriuscisse un sottile filo di fumo.
La grande prontezza di riflessi e l’acuto intuito permisero al giovane tutore dell’ordine di comprendere di cosa potesse trattarsi e di cosa potesse succedere.
Con grande calma e lucidità, ma con altrettanta determinazione, fece allontanare le decine di persone che gremivano la piazza e, con grande coraggio e decisione, afferrò la borsa con un’asta di metallo, la lanciò in un giardino limitrofo al fine di neutralizzare o, quantomeno, limitare i possibili danni che potevano verificarsi.
Proprio quando collocava quella borsa sul punto prestabilito, l’ordigno esplose in tutta la sua violenza squarciando atrocemente il corpo del Maresciallo che cadde a terra esanime.
Era, però, riuscito nel suo intento, quello di salvare un gran numero di vite umane!
Lottò per lungo tempo tra la vita e la morte, subì ben quattordici interventi chirurgici, ma la sua forte fibra, la ferrea volontà di tornare alla vita, ebbero, infine, la meglio.
La vile e folle mano assassina in quella occasione venne sconfitta e il feroce disegno criminale non raggiunse il suo scopo infame.
Dopo indicibili sofferenze il Maresciallo Giovanni Antonio Lai si riappropriò della propria esistenza, ma le conseguenze che gli derivarono dal barbaro attentato furono tali da costringerlo a fare quello che mai avrebbe voluto: interrompere il suo percorso nell’Arma dei Carabinieri.
Nel 1978 l’allora Presidente della Repubblica gli conferì la medaglia d’oro al valor civile. Ad essa seguì l’assegnazione di altra medaglia d’oro da parte dell’Amministrazione Comunale di Illorai». (Fonte Comune di Illorai).
Per questo ignobile attentato furono arrestati e condannati Italo Dorini e Giuseppe Piccini che avevano messo l’esplosivo per distrarre le forze dell’ordine mentre rapinavano una gioielleria. Colpo che poi non fu portato a termine.