• 12 Aprile 2025
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Gli allievi dell’Ute di Ozieri in visita all’antica cattedrale di Sorres e del borgo di Borutta

Visita Ute a Sorres

OZIERI | 7 aprile 2025. Con una lezione itinerante svoltasi il 2 aprile, l’Università delle Tre Età di Ozieri ha ribadito l’importanza di valorizzare il patrimonio culturale sardo e rafforzare il legame con i territori. La giornata ha portato gli allievi dell’Ute alla scoperta del borgo di Borutta e dell’antica cattedrale di San Pietro di Sorres. Situata su un colle a 570 metri d’altitudine, la chiesa si erge isolata e imponente. Costruita in epoca medievale con conci di calcare e pietra vulcanica, domina incontrastata la vallata circostante.

La visita all’abbazia è stata intensa e coinvolgente per tutti gli studenti, grazie al forte valore simbolico e spirituale del luogo e all’accoglienza ricevuta nel segno della Regola di San Benedetto: «Tutti gli ospiti che arrivano siano accolti come Cristo; poiché egli dirà: fui ospite e mi accoglieste…» (cap. LIII). La funzione religiosa ha rappresentato un momento particolarmente sentito, capace di toccare nel profondo i partecipanti, avvolti da un’atmosfera di raccoglimento e serenità.

Piacevole è stata anche l’esperienza alla foresteria, dove Marco e Andrea hanno accolto il gruppo con calore, offrendo una colazione abbondante e un pranzo eccellente preparato da Silvia. Nel pomeriggio, dopo un momento di shopping nel piccolo emporio del monastero – ricco di articoli di produzione monastica, come arte sacra, erboristeria, cosmetici e alimenti – gli allievi hanno proseguito il loro viaggio nel cuore del Meilogu, alla scoperta di Borutta. Il paese, annoverato tra i “Borghi autentici d’Italia”, colpisce per il suo centro storico decorato da murales che raccontano scene di vita quotidiana. Tra questi, spicca quello dedicato a Ninetta Bartoli, la prima sindaca d’Italia.

Borutta

Guidati dal prof. Salvatore Ferrandu, la comitiva ha visitato l’oratorio di Santa Croce (XII secolo), caratterizzato da un’abside romanica e un arco gotico-catalano sorretto da semicolonne tortili, che funse saltuariamente da sede vescovile. Il tour è proseguito nella casa dell’ultimo vescovo di Sorres, Stefano Ardizzone, prima della soppressione della diocesi da parte del Papa. Un’altra tappa è stata la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena (XVIII secolo), aperta per l’occasione dal parroco don Paolo Santoru, con la sua navata unica, le cappelle laterali e le volte a botte. A concludere la giornata, la visita alla casa museo “Sa Bèrtula”, guidata da Sandro Falchi, dove oggetti, fotografie e testimonianze raccontano la storia e l’identità di Borutta.

Maria Bonaria Mereu

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