• 21 Novembre 2024
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Governo Conte e crisi istituzionale: quali possibili scenari?

Giuseppe Conte

Cadrà il Governo Conte? E quali gli scenari davanti a questa apparente crisi istituzionale? E quale potrebbe essere l’epilogo se davvero (cosa non troppo probabile) l’esecutivo dovesse cadere sotto i colpi di un Renzi nelle vesti del gladiatore nell’arena parlamentare, deciso ad aumentare la sua esposizione mediatica ed il suo potere decisionale?

1) Giuseppe Conte cede ed accetta tutte le richieste dei renziani, in particolare la delega sui servizi segreti e le richieste sul Recovery plan. 2) Conte va in Parlamento e presenta le dimissioni aprendo di fatto la crisi. 3) Al punto precedente conseguono tre possibili soluzioni: a) il Conte ter con rimpasto dell’esecutivo. b) Nuovo Governo tecnico (governo di responsabilità civile) aperto a tutte le forze parlamentari con presidente del CdM Mario Draghi. c) Mattarella decide di sciogliere le Camere e di andare al voto.

Tutti questi scenari sono possibili ma di fatto i 5 Stelle spingeranno per la prima soluzione, ovvero salvare questo esecutivo anche cedendo a Renzi. Perché questo è lo scenario più probabile? Perché sono loro quelli che hanno più paura di tornare alle urne e di fatto, cadendo questo esecutivo, sarebbe questa la via più probabile. La loro paura, ma direi più terrore, di tornare alle urne discende dalle loro stesse scelte statutarie quando si professavano anticasta. Infatti quasi tutti i suoi rappresentanti parlamentari sono al secondo mandato e per statuto appunto, non potrebbero accedere al terzo.

Inoltre gli attuali sondaggi elettorali li vedono attestarsi intorno al 10 -12% e pertanto ben lontano da quel 34% che li ha portati ad essere il maggior partito rappresentato in Parlamento. Se poi si aggiunge il taglio del numero dei parlamentari che diverrà esecutivo alle prossime elezioni, la pattuglia 5S, in caso di ritorno alle urne, subirebbe una drastica sfoltita.

Potrebbe esserci anche una quarta via conseguente alle dimissioni di Conte, ovvero nuovo esecutivo giallo-rosso con un altro presidente. In questo caso sarebbe impensabile Draghi. Magari lo stesso Renzi potrebbe essere il nuovo capo dell’esecutivo, ma qui siamo già nel campo della fantapolitica.

E mentre loro, casta e anticasta, giocano col destino del Paese, lottano con i denti per preservare le poltrone, cercano nuovi patti e condizioni pur di non tornare alle antiche mediocrità e continuare a banchettare con gli dei, il popolo muore di Covid e di mala sanità. E così le imprese chiudono e gli esercizi commerciali affogano nei debiti, con milioni di cartelle esattoriali che stanno per colpire i loro obiettivi, massacrando quel poco che resta in piedi delle martoriate partite Iva.

E intanto le casse dello Stato si svuotano e il debito pubblico si ingrossa a suon di nuovi record, alimentati da una mala gestione dei fondi pubblici distribuiti con inutili bonus a pioggia per una cifra ormai ben oltre i 120 miliardi e assolutamente inutili per risollevare l’economia nazionale.

Le fila dei nuovi poveri si ingrossa ogni giorno e ben il 21% sono sotto i 15 anni. La Caritas sopperisce come può distribuendo pasti e beni di prima necessità come mai prima.

E mentre i nuovi potenti come Arcuri, creati da un Governo incapace di dare risposte politiche incidenti, incassano cifre record per gestire malamente l’emergenza sanitaria, si scopre che ad oggi non esiste un piano vaccinazioni, ma ci si affida all’improvvisazione ed alla buona volontà dei sanitari. Si scopre inoltre, con amara sorpresa, che non esiste neanche un piano per la gestione pandemica e che invece avrebbe dovuto vedere la luce almeno dal 2013.

Enrico Fenu

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