I dipinti di Anna e Daniela Squintu in mostra ad Alghero dal 6 al 10 luglio
Lunedì 5 luglio ad Alghero verrà inaugurata alle ore 20 nella Torre di Sulis la mostra di pittura delle gemelle Anna e Daniela Squintu. Le opere delle due sorelle ozieresi potranno essere ammirate fino a sabato 10 luglio: la mattina dalle ore 10 alle 13 e la sera dalle ore 19:30 alle 24. In vista di questo importante appuntamento cogliamo l’occasione per conoscere meglio Anna e Daniela, entrate a pieno titolo nel novero delle migliori artiste del panorama pittorico sardo.
OZIERI. Apparentemente l’arte non è un bisogno umano vitale, forse perché percepita dai più solo come una preoccupazione legata alla psiche. Essa però, sin dall’antichità, ha dimostrato quanto sia innata nell’animo di ogni essere umano, anche in quello meno sensibile e attento. Questa forza creativa, e per certi versi sconosciuta e dirompente, porta a un atto improvvisato, senza una ragione apparente, pronto a rappresentare le realtà in varie forme, così come vengono percepite dall’artista che inizia una creazione. Ispirazione che nasce, si sviluppa e si manifesta partendo dalla propria sensibilità e dalla cultura insita nella terra in cui si vive.
Un preambolo calzante questo per introdurre la storia artistica di Anna e Daniela Squintu legate intimamente non solo dal loro essere sorelle gemelle, ma soprattutto dalla passione per il disegno e la pittura. Amore nato tra i banchi di scuola e sviluppato e affinato nel tempo e che le ha portate a trasmettere la loro arte attingendo dall’animo del luogo in cui vivono, l’amata Sardegna. «I nostri quadri raffigurano la nostra terra, ma lontano dagli stereotipi – precisano Daniela e Anna –, con uno sguardo alla nostra interiorità, alle nostre emozioni e alle nostre radici».
I dipinti, realizzati con colori acrilici, toccano prevalentemente temi di stretta attualità. A cominciare da quelli sulla condizione attuale della donna, ma in forma di confronto e non di rivendicazione. Quasi sempre i lavori di Anna e Daniela non si fermano sulla superficie della tela, ma sbordano con particolari soluzioni anche negli spazi delle cornici anch’esse generalmente di respiro e richiamo alla cultura materiale dell’isola. Spazio a drappeggi e ricami, maschere, costumi, fantasie, allegorie e visioni oniriche, con particolari e dettagli di grande nitidezza.
Il tutto sempre rappresentato con una decisa apertura alla modernità, con squarci introspettivi che segnano le inquietudini e le contraddizioni di una società sarda che si interroga sui passaggi dal passato all’oggi e scruta un domani pieno di attese e di incertezze. Spesso presente il mare, con le spiagge selvagge e deserte e la campagna, dove solo la natura è padrona incontrastata.
«L’interesse e l’amore per la pittura l’abbiamo sempre avuto – ci raccontano Anna e Daniela –. Sin dalla scuola media, anche grazie ad un bravissimo insegnante di disegno, ci siamo appassionate tanto alla materia. In seguito avremmo voluto frequentare l’Istituto d’Arte a Sassari, ma non c’è stato possibile e quindi abbiamo optato per il corso geometri, tipo di studi che più di altri si avvicinava al disegno e richiedeva creatività, sempre con una predilezione nell’arredo di interni e la progettazione di edifici ed ambienti inconsueti».
Dopo il diploma e la pratica della professione per oltre vent’anni, Anna e Daniela decidono di frequentare un breve corso di pittura, riprendono in mano colori e pennelli. Iniziando dapprima con piccole cose, più che altro improntate alla decorazione, ma con sempre maggiore passione ed impegno. In breve tempo arrivano i primi riscontri positivi che incoraggiano la voglia di andare avanti e migliorare.
«Per un periodo abbiamo accostato la pittura alla professione di geometra – continuano le due sorelle –, ma poi abbiamo scelto di dedicarci completamente a ciò che ci dava più soddisfazione e appagamento, anche se, soprattutto economicamente, sapevamo che sarebbe stato un salto nel buio. Così i nostri lavori, da una sorta di artigianato artistico, diventavano vera pittura, che cresceva ed evolveva».
Nel 2011 è arrivata la prima mostra personale al Museo delle Clarisse ad Ozieri. Successivamente Anna e Daniela hanno esposto le loro opere ad Olbia presso il Museo archeologico, a Sassari, Budoni, San Teodoro, Alghero ed altri centri in Sardegna.
«Siamo state invitate spesso ad esporre oltre il confine isolano, ma gli alti costi di trasporto (molti quadri sono di notevoli dimensioni) non ci hanno ancora permesso di partecipare. Ad oggi i consensi e i riscontri positivi sono sempre maggiori, grazie anche ai nuovi sistemi di comunicazione in rete. Alcuni anni fa ci è stata dedicata una pagina de “la Nuova Sardegna” con una lunga intervista, ad opera del compianto giornalista e studioso della cultura sarda professor Paolo Pillonca. Inoltre, in mostra permanente nella Galleria ARTE SPAZIO a Sassari sono presenti, alcune nostre opere, apparse sul set del film “Chi salverà le rose?”, regia di Cesare Furesi», concludono Anna e Daniela Squintu.