I pazienti dializzati si appellano al Ministro Speranza per salvare il servizio ospedaliero di Nefrologia e Dialisi del Segni di Ozieri
OZIERI. I pazienti dializzati del territorio si appellano al Ministro Speranza per salvare il servizio ospedaliero di Nefrologia e Dialisi del Segni di Ozieri. «Chiediamo alle Istituzioni, ai rappresentanti istituzionali, alle rappresentanze sindacali e alle associazioni di trovare quanto prima la soluzione al problema che si presenterà nell’immediato futuro».
Questa la richiesta di Luigi DERIU, Giovanni Maria ZANZA, Agostino PASSANISI, Salvatore BIDDAU, Marisa MUREDDU, Patrizia CHIGHINE e Alma BRUNI, in una lettera inviata al ministro della Salute Roberto Speranza, alla Regione Sardegna, all’Ats e tutte le istituzioni del territorio, in rappresentanza di tutti i dializzati e dei loro familiari, per far presente tutta la loro preoccupazione sulla possibile chiusura del servizio.
«Attualmente il Servizio di Nefrologia e Dialisi di Ozieri, per la parte della sala Dialisi – spiegano –, consta di 3 medici, un coordinatore infermieristico, 8 infermieri professionali, 2 OSS e una figura generica. A breve uno dei medici andrà in quiescenza a dicembre 2020, un altro potrebbe andare in pensione nel 2021, questo significa che l’Unità con un solo medico attivo non potrà più svolgere il servizio».
Una situazione al limite, quindi, che se non risolta in tempi stretti rischia di portare al collasso il servizio – come denunciato da più parti – con gravi ripercussioni per tutti i dializzati del territorio che fanno riferimento al Segni di Ozieri.
Ad allarmare ulteriormente i pazienti, come riferisce Luigi Deriu (paziente attualmente in trattamento dialitico tri-settimanale presso la Nefrologia e Dialisi di Ozieri), le parole del direttore sanitario del Segni Antonio Francesco Cossu (ora trasferito a Tempio ndr) che ha ammesso come nell’immediato futuro, se non verranno adottate tempestive soluzioni, il servizio rischia il declassamento da Dialisi Ospedaliera a Centro di Assistenza Limitata (CAL), se non addirittura la chiusura definitiva in caso di mancato reperimento di nuovi medici nefrologi.
«Il Direttore Sanitario ha inoltre precisato – spiega Deriu – che l’ATS ha provveduto a ricercare due medici nefrologi per l’ospedale Segni, ma quelli individuati hanno declinato la proposta di spostarsi a Ozieri».
A conti fatti, il declassamento dell’Unità di Nefrologia e Dialisi del Segni a CAL, sarebbe un duro colpo per tutti quei pazienti affetti da particolari patologie, come ad esempio l’insufficienza renale cronica, e che quindi necessitano di strutture ospedaliere e della presenza fissa del medico durante tutto il trattamento dialitico. Il rischio che si corre è infatti quello di dover affrontare lunghi viaggi verso gli altri Centri dialisi della Provincia, un’eventualità inaccettabile non solo per i pazienti già gravemente colpiti e penalizzati dalla malattia, ma anche per le famiglie costrette a veder destabilizzata la propria via quotidiana.
In caso di declassamento o chiusura definitiva del servizio Dialisi del Segni «i Centri dialisi più vicini ad Ozieri, nel limiti dei 100 km circa – si spiega nella lettera –, che potrebbero ricevere tutti noi pazienti, sempreché ci siano posti disponibili, sono presso le strutture di Sassari (Ospedale Civile e Ospedale San Camillo), di Alghero, di Tempio, di Olbia, di La Maddalena, di Nuoro, di Bono, di Macomer e di Thiesi (questi ultimi tre attualmente sono identificati come CAL), e Oristano.
Il tempo medio di percorrenza (come si evince dalla tabella), a parte alcune località, tra andata e ritorno verso i centri indicati, è di circa 60 minuti. È facile intuire come questo lasso di tempo, sommato a quello per la prestazione medica e agli imprevisti connessi allo spostamento, possa rappresentare un grosso problema per tutti i dializzati e per i loro familiari, sia in termini di qualità della vita, sia finanziariamente a causa dell’aumento dei costi legati al trasferimento.
A questo punto – anche da queste colonne – non possiamo che auspicare che il Ministro e le istituzioni regionali e territoriali e l’Ats risolvano questa situazione il più presto possibile, mettano in campo tutto il loro impegno per garantire nel tempo un servizio vitale per i pazienti dializzati e per tutti i loro familiari.
La lettera è stata inviata a: Ministero della Salute; Ministro della Salute; Assessorato Sanità R.A.S; Assessore Sanità R.A.S.; Prefetto di Sassari; Direttore Generale ATS Sassari; Direttore Struttura complessa di Pianificazione Strategica; Direttore Sanitario del P.O. di Ozieri
Responsabile Servizio Nefrologia e Dialisi Ozieri; Consulta dei Sindaci; Presidente ANCI Sardegna; Rapp.ze Sindacali CGIL/CISL /UIL Comparto Sanità; ASNET ANED; Comitato “ Salviamo l’ospedale di Ozieri”.