Il Cagliari cerca il tris a Genova
Semplici ed il suo “nuovo” Cagliari non hanno steccato la prima, non senza qualche patema d’animo, battendo, nella prima delle quindici finali che mancano da qui alla fine del torneo, il Crotone, e concedendo il bis solo tre giorni dopo alla Sardegna Arena, col Bologna di Mihajlović, che pure si presentava in Sardegna accreditato della vittoria con la corazzata Lazio.
Il Cagliari non vinceva fra le mura amiche dallo scorso 7 novembre, quando era riuscito a mettere sotto la Sampdoria del mai dimenticato mister Ranieri e, altro dato importante, la difesa è per la seconda volta consecutiva imbattuta. Sei punti dal valore immenso per i rossoblù, che, oltre ad affossare forse definitivamente i rivali calabresi, li rilanciano nella lotta per la salvezza che sarà molto dura ed incerta sino alla fine.
Per effetto di queste due vittorie il Cagliari occupa ora la quart’ultima posizione in classifica, davanti al Torino, che però ha giocato due gare in meno dei sardi, e subito dopo il terzetto composto da Benevento, Spezia e Fiorentina che li precedono a quota 25. A meno di clamorosi, per quanto matematicamente possibili, crolli del Genoa, che fra le squadre di bassa classifica è quella che appare più in salute, saranno queste le squadre coinvolte nella lotta per rimanere nel massimo campionato di calcio italiano.
Fra i tanti fattori che incideranno sugli esiti finali del campionato, trova un posto importante anche la pandemia da Covid-19 che fa pesantemente sentire la propria presenza, divertendosi ad incidere sulle formazioni da mandare in campo, privando ora questo ora quel mister di pedine spesso importanti se non fondamentali per l’economia della loro squadre.
Per tornare alla squadra dei Quattro Mori, i segnali sono senza dubbio positivi, a partire da una ritrovata solidità della difesa, nella quale Cragno continua un percorso di crescita che lo affermerà a breve fra i più forti nel ruolo, Godin che si sta confermando impenetrabile e spesso si rende protagonista di importanti inserimenti diventando di fatto un centrocampista aggiunto, ed il ritorno in grande stile di Ceppitelli che, recuperando la condizione, fa valere la sua classe e costituisce la terza colonna di un reparto che pare avvantaggiarsi di questo tipo di scelta tattica, che già si era dimostrata la migliore con Di Francesco e Semplici ha fatto sua, sinora con successo.
Anche le alternative, vedi Klavan col Bologna e Walkiewicz, si stanno dimostrando valide e funziona bene anche il centrocampo, nel quale Nainggolan si sta riappropriando del ruolo di leader, Duncan conferisce solidità al reparto e Marin detta bene i tempi con Nandez e Lykogiannis a giostrare sulle fasce, per fornire quanto più materiale possibile da trasformare in goal ad opera dei vari Joao Pedro, con 12 reti cannoniere della squadra, Pavoletti in grande crescita e Simeone e Cerri, che di volta in volta vengono affiancati al brasiliano nel reparto avanzato.
Ma, stando almeno a quanto si è avuto modo di vedere nei 180’ targati Semplici, la squadra è soprattutto sembrata più tranquilla e conscia dei propri mezzi, non disunendosi mai, come capitato troppo spesso in precedenza, e tenendo per tutta la gara una compattezza dimostrata prima solo poche volte.
Intanto Semplici prosegue nel processo conoscenza della squadra: «Sono qui da pochi giorni, il mio compito è stato soprattutto mentale, piuttosto che soffermarmi sugli aspetti tecnico-tattici ho cercato di liberare i ragazzi da quella negatività che per forza di cose si era creata a causa della classifica, Ho parlato con loro sia a livello individuale che di reparto per cercare di far tirar fuori le loro qualità riconosciute e che finora non erano riusciti ad esprimere. Mi hanno seguito, sono stati bravi a recepire le due-tre cose che ho inserito in questo contesto».
Il discorso non fa una grinza ed indubbiamente il Cagliari ha meritato le due vittorie che lo rilanciano verso un campionato tutto diverso ed in linea con i suoi valori, che non sono certamente pochi né di scarso rilievo.
Sarebbe ovviamente folle rilassarsi, perché, per salvarsi, Cragno e compagni dovranno rendersi protagonisti di un percorso simil-Champions League e, ripetendo quanto detto in apertura, ogni gara dovrà essere interpretata come una finalissima. Dunque, piedi saldamente per terra, umiltà a non finire, massima coesione e dedizione al lavoro, un po’ di fortuna, che in questi casi non guasta e può fare addirittura differenza, per fare i conti solo il 23/05 p.v. alla fine della partita col Genoa dell’altro ex Ballardini, col quale la squadra ligure, dopo un sofferto avvio di campionato con Rolando Maran in panca, marcia alla grande.
Questo il futuro; il domani più vicino parla invece della sfida di domenica 07/03 p.v. con la Sampdoria di Ranieri, un tecnico molto amato in Sardegna, al quale però il rinfrancato team del presidente Tommaso Edoardo Giulini vorrà dare un (altro) dispiacere, ripetendo la vittoria del girone di andata, quando furono il solito Joao Pedro e Nandez a decidere le sorti dell’incontro. Occhio, però, le distrazioni sono rigorosamente vietate, perché Quagliarella (forse non disponibile nella circostanza), Ekdal e soci rappresentano una squadra ostica e certamente, godendo anche del fattore-campo, non scenderanno in campo vestendo i panni dell’agnello sacrificale.
Il pur breve percorso dell’era Semplici autorizza comunque ad essere ottimisti e non c’è dubbio che, anche a Genoa, quale che sia la formazione (in dubbio Simeone e Rugani) il Cagliari indosserà l’elmetto e cercherà un risultato positivo. La parola al campo: panathleticamente dovremo dire “vinca il migliore”, ma il cuore ci spinge a derogare a favore di un “clamorosamente di parte” forza Cagliari!
Raimnodo Meledina