• 21 Novembre 2024
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Il CB della Gallura e il comune di Arzachena assicurano 2 mln di metri cubi d’acqua l’anno alle campagne

Inaugurazione depuratore rete irrigua Arzachena
Inaugurata questa mattina l’interconnessione tra il depuratore comunale e la rete irrigua servita dal Liscia. Oltre i vertici del Consorzio e il sindaco Ragnedda presenti gli assessori regionali Satta e Meloni e i primi cittadini di Tempio e Luogosanto.

ARZACHENA | 19 luglio 2024. Un taglio del nastro che ha una valenza enorme quello di stamane ad Arzachena. Nell’estate della grande siccità il Consorzio di Bonifica della Gallura ha infatti inaugurato l’interconnessione tra il depuratore comunale, che vale il recupero di 2 milioni di metri cubi di acqua l’anno certificata, e il sistema irriguo del Distretto di Arzachena alimentato dal Liscia.

Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza dell’assessore all’agricoltura Gianfranco Satta e al Bilancio e Programmazione Giuseppe Meloni, con il presidente del Consorzio Marco Marrone e il direttore generale Giosuè Brundu, che assieme al sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda hanno lavorato per rendere immediatamente operativo un accordo programmatico che guarda alla salvaguardia della risorsa idrica e allo sviluppo del territorio.

«Questa è una giornata importantissima – ha commentato il presidente Marrone –, perché dimostriamo un paradigma che nel tempo è stato dimenticato: ossia che il territorio, le persone che lo vivono e lo amministrano, gli enti territoriali come il nostro, sono in grado di collaborare e trovare soluzioni alle problematiche. Si tratta di un progetto in itinere da qualche anno, e il fatto di inaugurarlo proprio in questa estate caratterizzata da grosse difficoltà, ci fa capire che con la programmazione condivisa è possibile ottenere risultati importanti».

All’inaugurazione erano presenti anche i sindaci di Luogosanto Agostino Pirredda e di Tempio Pausania Gianni Addis, che hanno sottoscritto ad aprile scorso con il consorzio di Bonifica della Gallura un protocollo d’intesa per la realizzazione di interventi di recupero della risorsa idrica. Il progetto che oggi ha visto la luce, è stato possibile grazie a un finanziamento dell’assessorato alla Agricoltura del 24 settembre 2020, e per 2 milioni e 407 mila euro si sono potute realizzare le opere di interconnessione che eviteranno di disperdere i reflui depurati e certificati, per destinarli alla agricoltura.

«Un intervento di grande importanza strategica nel segno della sostenibilità e di vantaggi che ricadono, oltre che sulla sfera agricola, anche su quella ambientale, economica e sociale, turistica e personale in rapporto alla vita del singolo individuo», ha detto l’assessore Gian Franco Satta. «Quel che occorre è mettere gli operatori di settore nelle condizioni di lavorare alla produzione nel modo migliore possibile, anche in rapporto alla complicata gestione della risorsa idrica che rappresenta ovviamente un bene prezioso, ma anche un elemento imprescindibile per lo svolgersi dei cicli produttivi».

«I lavori hanno riguardato la manutenzione delle macchine e dell’impiantistica presente all’interno dell’impianto di sollevamento del refluo proveniente dal depuratore di Arzachena – ha elencato il direttore Giosuè Brundu –, la manutenzione e ripristino della funzionalità del bacino di accumulo esistente e posto in località Candela, avente una capacità di accumulo di circa 20mila metri cubi, oltre che della funzionalità delle condotte che permettono la distribuzione del refluo affinato proveniente dal depuratore di Arzachena; la realizzazione di un nuovo tratto di condotta di 900 metri circa al fine di alimentare il bacino di compenso in località Stazione ad Arzachena, e di una tubazione di interconnessione di 344 metri tra la condotta denominata Maestra “B” e la vasca di accumulo presente all’interno dell’area depurativa; l’installazione di un sistema di supervisione e automazione delle sequenze di funzionamento dell’impianto». Si tratta di un sistema completamente automatizzato e a completo controllo remoto, che permette una supervisione di tutte le strumentazioni e condotte, al fine anche di facilitarne la manutenzione.

I vantaggi non sono solamente per il comparto agricolo, ma investono più ambiti: «innanzitutto – evidenziano dal Consorzio – vi è una riduzione nell’impiego dell’acqua grezza proveniente dal bacino artificiale sul fiume Liscia, inoltre i reflui rappresentano una riserva di approvvigionamento in periodi siccitosi. Importante poi il fatto che c’è una riduzione dell’inquinamento del corpo idrico “Buchilalgu” e di conseguenza del Golfo interno di Cannigione dove finivano i reflui depurati. Si evita quindi che ingenti quantitativi di nutrienti vengano sversati nel golfo interno con conseguenze negative sull’eutrofizzazione. Con l’utilizzo dei reflui vi è poi una riduzione dell’impiego dell’acqua dalle falde limitando al contempo il pericolo dell’ingressione marina. Si ha anche un apporto di sostanza organica ai terreni. Con particolare riferimento all’azoto, e il risparmio per il Consorzio nel costo di acquisto dell’acqua grezza».

«Guardiamo all’efficientamento irriguo della Valle di Surrau – ha proseguito Marrone –, perchè le opere infrastrutturali in fase di realizzazione trasformano il Bacino “A” posto in Località Stazione nel punto di partenza che consente di approvvigionare, anche con il refluo prodotto dal Depuratore di Arzachena, le aree poste nella valle di Surrau in direzione Palau, sulle quali potranno essere realizzati nuove aree irrigue. Infatti l’interconnessione con sistema irriguo esistente alimentato dal Liscia, permetterà il potenziamento dell’area irrigua attrezzata in territori a forte vocazione agricola oltre alla realizzazione di una articolata rete antincendio, garantirà la nascita di nuove imprese agricole, il conseguente presidio del territorio, evitando l’effetto dello spopolamento delle aree rurali e la garanzia di nuova occupazione diretta con la relativa ricaduta del derivante indotto».

«Per l’utilizzo della risorsa verso la Valle di Surrau è stata prevista la realizzazione di tre lotti funzionali da proporre a finanziamento per un importo totale dell’intervento realizzabile in circa 20 milioni di euro», ha concluso il direttore Brundu.

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