Il Principe Karim Aga Khan, allevatore e proprietario di cavalli vincenti nel mondo

Come proprietario di scuderia è stato leader in Francia, Irlanda e Gran Bretagna per 20 volte e come allevatore per 15.
Domenica 9 febbraio 2025. Il Principe Karim Aga Khan (1936-2025), l’inventore della Costa Smeralda, il lungimirante imprenditore che ha dato il là allo sviluppo turistico delle coste sarde, la figura carismatica che tutti i sardi conoscono, al quale in questi giorni attestano affetto e stima, è sicuramente meno conosciuto dal grande pubblico come straordinario allevatore di cavalli purosangue da galoppo, vincenti ai massimi livelli internazionali. Una passione che nella sua famiglia nasce nel 1921 con il nonno Aga Khan III alla cui morte, nel 1957, Karim gli subentrò come continuatore e poi come titolare dal 1960, alla morte del padre Alì Khan.
Digiuno della materia si impegnò nello studio delle genealogie e si circondò dei migliori esperti a cominciare dal prestigioso allenatore Francois Mathet. Durante la sua lunga gestione dell’Haras de Bonneval, il più importante dei cinque posseduti in Francia, oltre ad altri quattro in Irlanda, portò l’effettivo delle fattrici da 75 a 160, selezionando le migliori linee dirette discendenti delle origini risalenti all’impianto iniziale e integrandole con gli acquisti dai cessati allevamenti Dupré (nel 1977, 80 soggetti fra cui Top Ville che avrebbe vinto il Jockey Club 1979.), Boussac (nel 1988, 150 cavalli tra cui Acamas vincitore del Jockey Club e la madre Licata che darà Akiyda col quale vinse il suo primo Arc de Triomphe), Brook Holliday (tra cui Hazy Idea dalla quale discende il Derby winner Harzand).

L’ultima importante acquisizione fu quella perfezionata nel 2005 al “dispersal” Jean Luc Lagardère, di ben 222 cavalli, 62 fattrici, 74 cavalli in preparazione, 42 yearlings e 43 puledri di pochi mesi. Nel pacchetto anche lo straordinario stallone Linamix che ha marcato in maniera indelebile le migliori linee di sangue. I suoi princìpi allevatori nel predisporre gli incroci, si basavano sull’esame approfondito dei pedigrées, ma anche su tutti i dati e notizie che potessero determinare la migliore scelta dello stallone.
Disponendo di questo materiale di prim’ordine ebbe particolare cura nel salvaguardare le origini più antiche e quelle maggiormente vincenti ponendo grande attenzione nella conservazione delle “correnti di sangue” ritenute migliori, diversificando ed evitando di produrre solo per il mercato. Ad una femmina come Zarkava, una delle sue ultime campionesse, diede otto diversi stalloni nei primi otto anni di riproduzione per verificare l’incrocio più redditizio in termini di qualità. Dunque anche sperimentazione. Non produceva per le Aste ma per sé stesso, mantenendo in allenamento i migliori soggetti.

La sua prestigiosa giubba verde con spalline rosse ha trionfato nelle corse più importanti in Francia e in Europa. Come proprietario di scuderia è stato leader in Francia, Irlanda e Gran Bretagna per 20 volte e come allevatore per 15 volte. Ha vinto le più importanti corse di Gruppo in Francia, Inghilterra e Irlanda: 6 Derby irlandesi, 7 Poules d’essai, 8 Jockey Club, 7 Prix de Diane, 4 Arc de Triomphe ecc.
Tra i cavalli vincenti rimangono negli albi d’oro Blushing Groom, Dalakhani vincitore dell’Arc 2003, Darshan, Sindar, Shergar rapito e mai ritrovato e tanti altri. Gli stalloni vedette del suo allevamento sono Sea the Stars in Irlanda e in Francia Vadeni, Zarak e Siyouni il cui tasso di monta sfiora i 300.000 euro.
Lavorano per i suoi allevamenti 60 persone in Irlanda e 90 in Francia. Da qualche anno è la figlia Zahra che si occupa di coordinare le attività legate ai cavalli e lei stessa è titolare di colori (giubba verde, spalline marron).
L’avvocato Paolo Riccardi, suo stretto collaboratore per vent’anni nel Consorzio Costa Smeralda, anche lui appassionato ippico, racconta nelle sue memorie ippiche (Cavalli, la passione di una vita, Carlo Delfino Editore) che negli anni Ottanta il Principe lanciò l’idea di realizzare un ippodromo in Costa Smeralda e promise di investire 800 milioni. Ma i suoi collaboratori fecero l’errore di cercare i possibili terreni necessari senza coinvolgerlo nella scelta al che lui si defilò e non ne parlò più lasciando cadere l’idea.
Lo stesso Riccardi raccontava spesso di aver battuto un cavallo dell’Aga Khan nel 1998 a Windsor ed esponeva con orgoglio il documento fotografico, non solo nel suo ufficio, ma anche nelle sue residenze. Unanime il cordoglio nell’ambiente ippico espresso immediatamente dai suoi principali collaboratori dagli allenatori Alain De Royer Dupré e Francis-Henry Graffard ai fantini Gerald Mossé e Christophe Soumillon, al presidente di France Galop Guillaume de Saint Seine, ai suoi dirigenti e consulenti Georges Rimaud e Nemone Routh. Tutti mettendone in risalto il tratto gentile, l’intelligenza e la lungimiranza oltre alla grande competenza e al tratto umano.
Diego Satta
Arc 2003. Il rientro di Dalakhani con in basso, ultimo a destra, il Principe Karim Aga Khan sorridente
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