Illorai, aperta “la Porta Santa” del santuario giubilare di N.S. di Luche
La funzione religiosa è stata presieduta dal vescovo di Ozieri Corrado Melis e concelebrata dal parroco don Pietro Maya, mons. Gavino Leone, don Mario Cherchi e da tutto il clero della forania del Goceano.
ILLORAI | 26 gennaio 2025. In un mondo senza pace e di umanità sofferente, il messaggio del Giubileo 2025 è di assoluta Speranza nel presente sostegno dell’amore di Dio. E papa Francesco, nella Bolla d’indizione, traccia un nuovo decalogo di vitali speranze e segna profondamente di concretezze tutto il senso teologico e spirituale del tempo giubilare, per scoprire la nostra realtà e la fraternità universale in Gesù Cristo.
Spes non confundit (‘la speranza non delude’ – Rm 5,5), è speranza che infonde coraggio e valore centrale che anima il cammino giubilare 2025, con elemento e senso di pellegrinaggio, per ogni persona che accoglie e racchiude in cuore “la speranza come desiderio e attesa del bene”.
Vivo segno di speranza sono i 46 santuari giubilari, baluardi di fede nelle dieci realtà ecclesiastiche della Sardegna; la diocesi di Ozieri conta cinque chiese distribuite nel territorio e tra queste il santuario campestre dedicato a N.S. della Neve in Luche, a Illorai. E appunto il 25 gennaio, giornata che ricorda la conversione di San Paolo, il vescovo mons. Corrado Melis ha aperto “La Porta Santa” della chiesa goceanina dedicata a Sa Mama ‘e su Nie e in cui è esposto il simbolico quadro giubilare raffigurante la Madonna con Bambino, presente in tutte le chiese parrocchiali e giubilari, come visibile riferimento alla Speranza.
L’alto prelato ha evidenziato il senso di commozione per una partecipazione che ha visto radunate, nel santuario mariano, tutte le comunità del Goceano, il mondo della sofferenza, rappresentato da Aias e Oftal, e tantissimi pellegrini legati alla venerazione della Madre di Dio, conosciuta con il titolo della Madonna della Neve, e “custodita dalla comunità di Illorai, come un dono grande per tutto il Goceano e la Sardegna intera”. Nel santuario, per tutto l’anno, si alimenterà la grazia giubilare per una manifesta vita di cristiani mariani e il mistero di Gesù “continuerà a parlare in questa nostra storia, in questo nostro luogo”, segnato da un profondo momento comunitario e cammino di unità.
Il vescovo Corrado, che ha presieduto la santa messa, concelebrata dal parroco di Illorai don Pietro Maya, mons. Gavino Leone, don Mario Cherchi e da tutto il clero della forania del Goceano, nell’omelia ha pronunciato profonde parole per un tracciato di meditazioni, rivolte a quanti hanno varcato e varcheranno le porte delle chiese giubilari; il senso della gratuità dell’azione di Dio e dell’incontro, letti attraverso il Giubileo con “il segno bello della vita di credenti” ed il tratto “di rinnovamento in un anno di grazia”.
I canti della celebrazione sono stati eseguiti dal coro parrocchiale di Illorai e la complessa macchina organizzativa ha visto impegnata la Confraternità Mama ‘e su Nie e le diverse comunità parrocchiali goceanine; il servizio d’ordine, con gentilezza e attenta competenza, è stato svolto dalla Protezione Civile locale.
Cristoforo Puddu
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