Impugnata la riforma sanitaria della Sardegna
Il Consiglio dei Ministri blocca la riforma sanitaria della Sardegna. Pertanto, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, il CdM, dopo attento esame ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 24 dell’11 settembre 2020: “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”, in quanto l’articolo 11, comma 2, l’articolo 13, comma 1, e l’articolo 47, comma 9 – riguardanti, rispettivamente, la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie, gli elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice aziendali e la nomina dei commissari straordinari delle aziende sanitarie – invadono la competenza concorrente statale con riferimento ai principi fondamentali dettati nella materia della tutela della salute, di cui all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione.
Νοn sono state impugnate invece:
la legge n. 26 del 5 ottobre 2020, recante “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modifiche ed integrazioni”;
la legge n. 27 del 05 ottobre 2020, recante “Implementazione di ulteriori servizi di trasporto pubblico locale e scolastico al fine di fronteggiare l’emergenza da COVID-19”.